Cara Juve, i cicli finiscono. Milan, cogli l’attimo

Peccato per la Juve. Bene per le altre. Ma i cicli finiscono. Purtroppo o per fortuna.

EGEMONIA JUVENTUS

L’egemonia bianconera è la più longeva della storia dei primi 4 campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania). Ebbe inizio nel lontano 2011, in pura contrapposizione al precedente predominio nerazzurro (2005-2010). Di mezzo l’effimero Tricolore rossonero targato Conte Max. Quel Max, Allegri, capace di sgretolare i record dell’ultima era-Inter e della stessa Vecchia Signora (1930-1935): mai nessuno aveva vinto tante stagioni (sei di fila) senza l’ombra di una pausa. Prima Conte, poi Max: due condottieri di un’armata preposta al trionfo, a tratti effettivamente incontrastabile. Una macchina indistruttibile, dal DNA vincente. Ma, appunto: una macchina. Che, come tutte le macchine, non funziona in eterno. Sarebbe innaturale.

“ANTI-JUVE” NON VALE

Eppure prosegue (lecitamente) quel brusio di sottofondo, quasi fastidioso. Che preclude lo scudetto a chiunque non sia la Juventus, a priori. Chi si dichiari l’Anti-Juve è detto altezzoso, peccatore di presunzione. “Non dimentichiamoci la Juve”. “La Juve ha una mentalità diversa dalle altre, vincente”“La Juve è ancora una spanna sopra tutti”. Guai a chi dica: “Quest’anno lo vinciamo noi lo scudetto”. Sia mai: si becca insulti e risate. Ma se fossero gli juventini a peccare di presunzione? Par quasi impossibile che non siano loro a vincere. Ma dopo sei anni qualcosa è cambiato.

PROFUMO DI FINE

Gli indizi di una possibile (non certa, semplicemente credibile) fine esistono. Già, perché in fondo la scorsa Serie A è stata vinta con soli 4 punti sul Napoli e 5 sulla Roma. La sconfitta in Supercoppa. E poi quelle due finali perse in tre anni. Il match di Cardiff che ha smantellato ancora una volta ogni convinzione. Proprio sul più bello: ripartire da lì non è cosa scontata. Per il settimo anno consecutivo, peraltro.

200 MILIONI DI MOTIVI

E allora definirsi l’Anti-Juve non deve essere sacrilegio. Tanto più se le pretendenti al Tricolore esistono concretamente. Ad oggi sono due. Tolte Roma e Inter, ancora in costruzione. Il Napoli, ulteriormente puntellato, e il Milan. Del resto in porta c’è uno dei migliori al mondo, in difesa forse il più forte di tutti, un top player in attacco e un centrocampo di altissimo livello. Gli uomini da scudetto ci sono. Non ci piove. Società e tifosi lo sanno, ma non vogliono ammetterlo. Per motivi diversi, ugualmente leciti. Ma quest’anno dire “Scudetto” non è blasfemo. In fondo ci sono 200 milioni di motivi per crederci. Attenta cara Vecchia Signora.

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