Sette colpi, ma nessuna certezza

Spendere tanto non significa necessariamente spendere bene, anzi. La storia del Milan berlusconiano insegna che spesso nelle annate in cui si è speso tanto sul mercato, poi il campo non ha dato risultati secondo le attese. E’ accaduto nella famigerata estate del 1997, tanto per intenderci quella di Kluivert e Ziege. Anche nell’estate del 2001 spendemmo tantissimo e dopo pochi mesi fu cacciato Fatih Terim. La stessa cosa è accaduta due estati fa, quando il triplo colpo Bacca-Bertolacci-Romagnoli non ha prodotto una stagione soddisfacente. Per questo motivo è inutile esaltarsi per i “soldi spesi”, io preferisco esaltarmi per quelli “spesi bene”. E qui la risposta può darla soltanto il campo. Quindi tanto vale aspettare. Ed evitare l’effetto interista di Kondogbia, quando erano in 2.000 a saltellare in stazione Centrale per il centrocampista strappato al Milan, e poi si sono accorti in fretta di aver buttato via 40 milioni.

Questo discorso vale ancora di più se pensiamo che dei sette giocatori arrivati a Milanello, nessuno rappresenta una vera e propria “certezza”. Soprattutto nel campionato italiano. Condivido in questo senso il pensiero di Boban che recentemente ha detto che non c’è nessun “fenomeno” tra gli acquisti del Milan. Adesso non si può pretendere che questo Milan che deve ricostruirsi da cima a fondo possa permettersi dei “fenomeni”. A me basterebbero delle certezze, cioè quei giocatori dal rendimento sicuro, soprattutto nel campionato italiano. Da questo punto di vista sarebbe fondamentale mettere a segno il colpo Biglia e soprattutto acquistare un centravanti vero, fatto e finito.

Una prima punta abituata a fare a sportellate con i difensori italiani, uno che sappia fare gol, ma che sappia anche giocare con e per la squadra. Insomma un attaccante che ci manca da tanto, troppo tempo. Per l’esattezza da quando se n’è andato Ibra. Ecco, io avrei preferito dare la precedenza a un giocatore con queste caratteristiche, piuttosto che a giocatori bravi, ma in altri ruoli. A maggio, quando si parlava di campagna acquisti e non era ancora arrivato nessun nuovo volto, dicevo che sarebbe stato fondamentale comprare subito un grande attaccante al posto di Bacca. Purtroppo non è ancora arrivato. Speriamo che arrivi. Tra Kalinic e Aubameyang mi fido più del primo. Ovviamente il Gallo Belotti sarebbe stato il sogno. Non mi dispiacerebbe neanche il redivivo Ibra, che da solo darebbe un senso alla squadra. E soprattutto una certezza.

Dei sette nuovi acquisti infatti certezze non ce ne sono, solo ottime promesse, oggetti misteriosi e scommesse in cerca di rilancio alla Borini. Hanno tutti e sette un tratto in comune: sono stati pagati tanto. Speriamo non troppo. Ma questo solo il campo potrà dirlo. Secondo me le cose migliori le abbiamo fatte dalla cintola in giù con Musacchio e due ottimi terzini come Rodriguez e Conti. Mentre le “incertezze” crescono nel reparto d’attacco. Chalanoglu è tutto da scoprire, Borini non è certo un fenomeno, ma soprattutto André Silva, riserva del Porto, rischia di essere stato strapagato. In effetti 42 milioni per una bella speranza non sono pochissimi. Ma per fortuna Jorge Mendes non si è preso nessuna di quelle maxi provvigioni del cattivone Raiola… o no?

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