Caso-D’Amico, l’USSI attacca: “Quella del Milan una ritorsione deprecabile”. La risposta di Milan TV

Non accennano a placarsi le polemiche relative alla decisione del Milan di non mandare nessun tesserato a parlare ai microfoni di Sky Sport dopo il match col Crotone, a causa di alcuni parole della conduttrice Ilaria D’Amico, che aveva sollevato dei dubbi sulle “coperture finanziarie” del club dopo l’importante campagna acquisti.

Questo pomeriggio ha preso posizione sulla vicenda anche l’Ussi, Unione Stampa Sportiva Italiana, che ha stigmatizzato il comportamento del club di Via Aldo Rossi: “Esprimere dubbi o perplessità sulla sostenibilità di una campagna acquisti così pirotecnica e poderosa come quella del Milan, fatta, tra l’altro, da una nuova proprietà lontana e ancora poco conosciuta, rientra nel sacrosanto diritto di opinione e non rappresenta alcuna offesa nei confronti del club. La ritorsione decisa dal Milan, che ha negato ai microfoni di Sky i suoi tesserati nel dopo partita di Crotone, rientra invece in un vecchio e deprecabile metodo, che non fa onore ad una gloriosa società. Siamo solo alla prima giornata, speriamo che questo “avvertimento” resti isolato, anche perché il diritto di informazione e di critica sono intoccabili. Persino nel dorato mondo del calcio“.

Pronta è arrivata la replica del Milan, attraverso il suo canale tematico Milan TV: “Il Milan si avvia a fare la quinta fidejussione con l’acquisto di Nikola Kalinic. Ciò significa che ci sia una solvibilità comprovata dalle banche per quanto riguarda il Milan e la sua proprietà. Riguardo alle parole di Ilaria d’Amico a Sky, oggi il club è molto sereno. Ieri sera ha ravvisato nella frase sulle coperture finanziarie un atteggiamento pregiudiziale, che non si basa su elementi chiari. Si rischia di generare una situazione di sospetto non suffragata dai fatti. Questo è stato il motivo del silenzio stampa di ieri, valido unicamente per ieri sera. Il Milan ritiene che un’emittente del livello di Sky Sport debba essere equilibrata, autorevole e precisa. Il Milan non ha violato alcuna norma, ha però giudicato che sarebbe stato iniquo estendere il silenzio stampa anche agli altri mezzi di informazione, che su questo tipo di concetto non sono andati. Più in generale – con nessun riferimento specifico a Sky o ad Ilaria d’Amico – inizia a esserci una certa stanchezza da parte del Milan riguardo a questa cultura del sospetto, basata su imprecisioni e poca chiarezza. Sta molto seriamente e anche legalmente, senza fare casi specifici, stancando il club“.

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