Gazzetta, cuore Albanese e rossonero, soldi svizzeri: cosi lo Shkendija realizza il sogno San Siro

L’edizione odierna de la Gazzetta dello Sport, pubblica il reportage fatto a Skopje sul Shkendija avversaria del Milan nei playoff di Europa League. 

Albanesi e milanisti, in Macedonia. Questo è lo Shkendija. Una squadra abituata a soffrire, come la minoranza che rappresenta. Perché questo è il club principale di Tetove, città macedone a grandissima maggioranza albanese, e i rapporti tra le due comunità non è che siano mai filati granché lisci tra rivalità territoriali, linguistiche e religiose.

Lo Shkendija ha il miglior sito tra le 10 squadre della Prva Liga macedone ed è in due lingue: albanese e inglese. Più chiaro di così, in termini di sentimenti, appartenenza, società e storia, impossibile. In Macedonia gli albanesi sono il 20% della popolazione, a Tetove arrivano più o meno all’80%. Si sentivano oppressi da Tito ai tempi della Yugoslavia, quando lo
Shkendija fu fondato nel 1979, hanno continuatoasentirsi trattati come avversari di Serie B anche quando hanno cominciato a competere in Macedonia.

A Tetove tutta la città sta dietro alla squadra,simbolo della comunità, e in molti a settembre nel primo Macedonia­-Albania della
storia tiferanno per la squadra di Christian Panucci. I tecnici macedoni allo Shkendija hanno fallito e oggi in panchina
c’è Qatip Osmani, origine albanese, che crede nei giovani e nel calcio offensivo. La squadra è più forte davanti che dietro
grazie ad attaccanti come il brasiliano Stenio Junior, Ibraimi (ex Schalke), il giovane Radeski e il capitano Hasani, richiamato
dal Brondby con uno stipendio da 28.000 euro al mese, cifra impensabile da queste parti. Dal 2014 la presenza in Europa League dello Shkendija è cosa abituale: fuori al primo turno preliminareiprimi due anni, al quarto la scorsa stagione.
Lo stesso livello raggiunto in quest’estate nella quale iniziando a competere il 29 giugno ha eliminato i rumeni del Dacia, i finlandesi dell’HJK e i lituani del Trakai.

Il Milan curiosamente è la squadra del cuore per lo Shkendija. Amore di derivazione albanese visto che nello stato balcanico i
rossoneri hanno da sempre suscitato passione. Con lo Shkendija in passato siamo andati oltre: all’inizio degli anni 90 la
squadra per un bel po’ ha giocato con le maglie del Milan, quelle con lo sponsor Motta, con tanto di stella per i 10 scudetti
(italiani). E siccome la storia si diverte a creare storie, ecco che al quarto ostacolo europeo lo Shkendija ha trovato il’suo’ Milan. Un’occasione che i tifosi, caldissimi, non hanno voluto perdere: stasera a San Siro arriveranno 20 pullman.

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