Gazzetta, l’avv. La Scala: “Vi spiego come è nata Radio Rossonera. Per il futuro…”

Grande successo sta avendo in questi primi mesi di vita Radio Rossonera, la nuova creatura radio che si occupa di Milan fortemente voluta dall’avvocato Giuseppe La Scala e diventata in pochi mesi punto di riferimento per i tifosi rossoneri. L’avvocato, che è anche vicepresidente dei Piccoli Azionisti del club di Via Aldo Rossi, è stato intervistato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport – Milano & Lombardia:Abbiamo iniziato le trasmissioni all’inizio di giugno e tra l’altro con un palinsesto ridotto a poco più di quattro ore al giorno, con l’idea di riprendere in questi giorni con un orario praticamente raddoppiato. Abbiamo toccato punte di dodicimila ascolti al giorno, per un ascolto medio di diecimila tifosi con sole quattro trasmissioni. Un successo che dipende dal fatto che in questo momento i social milanisti sono animati da un fermento pazzesco. E se ti azzardi a dire una cazzata, c’è subito l’ascoltatore che ti corregge. Tutto questo ti costringe anche a fare tanta ricerca e stare particolarmente attenti a ciò che si dice. Avverti anche l’umore dei supporter in diretta: questa interazione fa sì che non solo i giornalisti siano influencer per i tifosi, ma che siano gli stessi i tifosi ad influenzare i trend. Mi sono accorto personalmente che se contrasti l’insulto, riesci ugualmente ad avere un dialogo civile con la gente. Poi, naturalmente, non è che la pressione popolare può influenzare il lavoro dei giornalisti. Da settimana prossima, nuove rubriche: saremo on air per almeno otto ore al giorno con un po’ di rubriche da avviare ed alcune già sperimentate la scorsa stagione come “L’ombelico del mondo” e “Menomale che l’Inter c’è”, dedicato alle sfortune dell’altra squadra di Milano. I nostri studi sono a Quarto Cagnino, in via Bernabò Visconti, con una redazione di cinque ragazzi di 25-26 anni. E adesso ci struttureremmo ulteriormente. La composizione societaria? Cercavamo 1899 soci privati che finanziassero la nostra avventura e siamo già circa in 1200. Abbiamo anche soci neonati: il più giovane ha otto mesi, il più grande 88 anni. La quota di quest’anno è di 50 euro, ma già l’anno prossimo sarà un po’ più bassa e offriremo loro in regalo un’altra pubblicazione (dopo lo storico Statuto, ndr). Vorremmo portare in radio i calciatori del Milan a raccontarsi in modo non scontato. Penso a Borini, di cui ho preso le difese. Ho annunciato che se avesse segnato contro il Craiova avrei fatto a piedi da Radio Rossonera a Milanello (41 chilometri, ndr). Ho rinnovato la promessa estendendola a qualsiasi altro primo gol, che poi è arrivato contro lo Shkendija, quindi a settembre farò questa camminata con l’obiettivo di intervistare Borini. E non sarà un colloquio tradizionale. La comunicazione ha bisogno di coraggio: il mondo del calcio ha interessi talmente enormi che non si dice più nemmeno quello che si pensa“.

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