Mirabelli: “Per questi tifosi lavoriamo in trincea, senza mollare mai. L’attaccante? Aubameyang è nel mio destino…”

Il direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna del Quotidiano Sportivo, trattando vari temi, tra cui il rapporto con Marco Fassone: “Avevamo già un rapporto splendido quando lavoravamo insieme all’Inter, poi lui è uscito ingiustamente dal club nerazzurro, mi ha chiesto di stare insieme e ha mantenuto la promessa affidandomi l’area tecnica del Milan, dicendomi <ti ho visto lavorare, so chi sei>. Beh, ho sposato più lui che il Milan, rischiando grosso nei giorni dell’attesa del closing che non arrivava mai. Ma io ho sempre creduto che ce l’avremmo fatta, alla faccia di quelli che adesso non riescono a mandarla giù“.

Mirabelli è stato protagonista di un frenetico mercato estivo: “Faccio un lavoro che mi piace. Questi sono stati mesi bellissimi, abbiamo fatto qualcosa di grande e di inedito, ma il bello viene adesso. Appena finita la squadra, ecco tanti ragazzi da vedere, da seguire in un torneo che si gioca tre/quattro volte alla settimana, e all’estero, sempre aggiornati sulle tecniche che cambiano, sulle idee nuove da cogliere e trasmettere. Crescono gli impegni, cresce la cultura. La trattativa con Raiola per il rinnovo di Gigio? Un’esperienza intensa, dura. Non era facile tenere Donnarumma, prima ci avevano provato altri, inutilmente, eppure ce l’abbiamo fatta noi, perché era importante, una conquista su cui costruire il resto. Come si è puntualmente verificato. E l’ha capito anche Raiola. L’attaccante ci vuole ma non possiamo sbagliare. Aubameyang è nel mio destino: è stato il primo giocatore che sono andato a vedere dal vivo, il mio primo viaggio fu proprio per lui, ma anche Kalinic e Diego Costa sono nella nostra lista. Io non posso sbagliare per questi tifosi che mi apprezzano per quel che si è fatto, per la trasparenza del mio lavoro. L’ho visto qui, l’ho visto in Cina dove c’è un entusiasmo come a San Siro“.

Non c’è che dire, questo Milan ha conquistato tutti i tifosi: “Berlusconi fatto una scelta meditata e noi abbiamo realizzato tutti i suoi sogni. Anche di più. Noi abbiamo messo al centro del nostro progetto i tifosi: eccoli, li mostriamo orgogliosi. Per loro abbiamo lavorato in trincea, senza mollare mai, evitando le pillole avvelenate. Dove vogliamo arrivare? Il primo traguardo è avere il tifo entusiasta, senza mai spegnerlo: per questo bisogna realizzare qualcosa d’importante. Quei 67mila dell’altra sera per Milan-Craiova ci assegnano una responsabilità straordinaria, ci vogliono risultati importanti ma è innegabile che abbiamo fatto una campagna scientifica: tanti giovani, pensando al domani, con Bonucci e Biglia i maestri che li aiutano a maturare, non solo per vincere oggi ma per realizzare un ciclo. La questione delle fidejussioni di Biglia e Bonucci? Ma ti rendi conto? Se decidi di prendere Bonucci e Biglia, e te li danno, saprai bene quel che fai o no?“.

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