In attesa che ad André passi la “saudade”

C’era una volta la “saudade“, quell’atteggiamento nostalgico di chi fatica ad ambientarsi in una nuova città, in nuove abitudini e, calcisticamente parlando, in una nuova squadra. E’ tipico di quei giocatori sudamericani (o comunque di influenza sudamericana). Spesso si annida nei più giovani. Quelli cresciuti ed esplosi in un ambiente “ovattato” e poi catapultati in nuove realtà di campionati pesanti come la Premier, la Liga o la Serie A, appunto.

Viene il sospetto che lo stato depressivo abbia minimamente sfiorato André Silva, non ancora 22enne, ma già caricato di pesanti responsabilità sulle spalle. Non fosse altro che per i 35 milioni di euro spesi dal Milan per prelevarlo dal Porto, dove ha fatto tutta la “gavetta”. La sensazione si rafforza nel momento in cui si vede il giovane attaccante portoghese in campo con la propria Nazionale. Sarà la vicinanza dell’amico-chioccia Cristiano Ronaldo, sarà il sentirsi più “a casa”, ma il bomber anche ieri sera ha deciso il match di qualificazione ai Mondiali contro l’Ungheria. Un dejavu se ripensiamo anche alla brillante Confederations Cup di giugno

In questi casi rimane sempre l’interrogativo circa la migliore modalità di gestione: meglio tanti minuti sulle gambe da titolare per far prendere confidenza con ambiente e compagni o meglio dosare le energie mentali con un inserimento più soft? Il pallino, ovviamente, è nelle mani di Vincenzo Montella che già alla ripresa, in vista della gara a Roma contro la Lazio, dovrà operare scelte importanti. E visto il rientro da titolare di Lucas Biglia, considerato elemento fondamentale per tutto il meccanismo di gioco studiato dal tecnico rossonero, bisognerà decidere rapidamente a chi affidare le chiavi dell’attacco. Difficile, al momento, prescindere dalla freschezza di Patrick Cutrone. Così come è dura pensare di “dosare” anche uno come Nikola Kalinic che in Serie A non ha mai avuto problemi di ambientamento. E André Silva? Per lui è ora di tirare fuori gli artigli perché, comunque la si voglia guardare, la concorrenza davanti è abbastanza agguerrita.

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