Ro&Ro, due facce della stessa medaglia chiamata Milan: Ricardo è già un leader, Alessio deve riprendere il cammino per diventarlo

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

Diciamola tutta: le due vittorie conquistate dal Milan nell’ultima settimana contro Udinese e SPAL sono state tanto preziose quanto oggettivamente bruttine. Sia contro i friulani che contro i ferraresi, infatti, la compagine rossonera è apparsa tutt’altro che spumeggiante e dedita al bel gioco; è altrettanto vero, tuttavia, che – in una situazione come quella del Milan attuale, con una rosa quasi completamente ribaltata dal mercato estivo e pertanto bisognosa di tempo per amalgamarsi al meglio – fare gli schizzinosi e pretendere sempre e comunque il calcio spettacolo è da folli, oltre che da stupidi. Non ce ne vogliano i seguaci di Sarri, Guardiola ecc. ma, almeno per il momento, ben vengano le “vittorie sporche”, soprattutto in quelle partite che negli scorsi anni il Milan avrebbe con facilità finanche pareggiato o addirittura perso.

Detto questo, le sfide alle summenzionate squadre hanno comunque dato alcuni importanti spunti di riflessione a mister Vincenzo Montella, ancora alla ricerca della quadratura del cerchio dopo aver abbandonato il 4-3-3 a lui tanto caro ed aver “dirottato l’Aeroplan(in)o rossonero” verso un 3-5-2 molto più confacente alle caratteristiche dei suoi giocatori. Chi scrive, intende focalizzare l’attenzione su due elementi dell’undici titolare rossonero, ed in particolare su due difensori: Alessio Romagnoli e Ricardo Rodriguez. Le loro prestazioni in questo primo scorcio di stagione, infatti, sono abbastanza agli antipodi tra di loro, quasi come se costituissero due facce della stessa medaglia, che esemplificano perfettamente quella ricerca di equilibrio a cui tendono Montella ed i suoi ragazzi.

Ricardo Rodriguez è arrivato al Milan abbastanza in sordina: uno dei primissimi colpi del duo Fassone-Mirabelli, l’ex Wolfsburg è passato in secondo piano rispetto ad acquisti ben più roboanti, e dei quali è superfluo fare i nomi. Eppure lo svizzero sin da subito si è palesato come un pedina indispensabile per il Milan, il nuovo padrone della fascia sinistra dopo circa un decennio in cui, salvo rarissime eccezioni, su quella corsia si sono succeduti poco più che onesti mestieranti (a memoria ed in ordine sparso Antonini, Vangioni, Armero, Constant, Emanuelson, Mesbah, Didac Vilà, Taiwo, De Sciglio). Una leadership, quella dello svizzero, non soltanto tecnica, ma anche di personalità e carisma, dato che si occupa di tirare sia le punizioni (gol decisivo contro il Craiova) che i rigori (“Il rigorista principale sono io”, ha sentenziato dopo il match con la SPAL). Senza scomodare paragoni importanti, che tanto male hanno fatto ad altri giovani rossoneri in passato, si può finalmente dire che il Milan ha trovato il degno successore di Serginho sulla corsia mancina? Pare proprio di sì…

Diametralmente opposto invece è il momento che sta vivendo Alessio Romagnoli: sarebbe certamente ingeneroso parlare di fase calante della sua carriera, ma è evidente che l’ex Samp abbia un pò smarrito lo smalto dei tempi migliori, che poi sono quelli consistiti con l’avvento di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan. Le attenuanti non mancano: in primis c’è un problema di condizione, dato che ha saltato tutta la preparazione estiva ed è stato fuori ai box tre mesi per un problema al menisco. In secondo luogo, sta forse faticando ad adattarsi ad un modulo, quello con la difesa a tre, quasi mai affrontato in carriera. Detto questo, Alessio deve riprendere immediatamente il suo percorso di crescita, quello che qualche tempo fa aveva portato molti addetti ai lavori considerarlo l’erede designato di Nesta nonché “il quarto incomodo” in Nazionale della BBC (ex) juventina. Glielo chiede il Milan e glielo chiede anche la maglia Azzurra: forza Alessio, sveglia! Magari già a partire dal delicatissimo lunch match contro la Sampdoria in scena tra poche ore al Ferraris…

Twitter: @Juan__DAv

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