Giù le mani da Montella

Mi stupisco di chi si stupisce. La partita di Roma è stata la più logica e attesa caduta che ci si potesse aspettare da una squadra cambiata per 10 undicesimi in estate e pompata da una campagna acquisti faraonica. Non mi sono stupito nemmeno per un secondo: i primi 15 minuti giocati nella metà campo della Lazio erano la tavola apparecchiata per il contropiede biancoceleste.

Anche l’anno scorso, con una squadra più modesta e dunque umile, Montella era scivolato sulla tentazione di “fare” la partita e lo ha sempre pagato caro. Dopo le sconfitte iniziali con Napoli e Udinese, Montella, ben consigliato, ha capito che doveva abbassare il baricentro per coprire la squadra e iniziare a fare punti. Dovrà arrivarci anche quest’anno per evitare quei vuoti incolmabili che espongono Bonucci e company a vistose figuracce. Una situazione tattica di uno contro uno come quella in cui Immobile salta Bonucci come un birillo, anzi un “cinesino”, all’ex juventino non capitava da anni. E ieri ha dimostrato quanto sia inadatto a difendere in quel modo.

Non si giustificano invece cali di tensione di mister 8 milioni come quello nel quale si “dimentica” in area del suo uomo, sempre Immobile, in occasione del 2 a 0. Ma in generale le cose che mi sono piaciute meno di Bonucci sono state i plateali rimproveri ai compagni dopo i gol presi, tra l’altro per colpe soprattutto sue, e il “cazziatone” vagamente intimidatorio al compagno di nazionale Immobile, colpevole di averlo puntato più volte dopo il terzo e il quarto gol. Mi ha ricordato il Materazzi del 5 maggio che implorava proprio i laziali di lasciarlo vincere. Cose che dal capitano del Milan non vorrei mai vedere. Non a caso, fin dal primo giorno, continuo a ripetere che in una squadra di calcio i leader li esprime lo spogliatoio e le fasce non possono essere scritte sui contratti, ma bisogna conquistarle sul campo. Con questo è ingeneroso dare tutte le colpe a Bonucci per questa debacle.

Sento cose folli sul futuro di Montella, additato da molti come il principale resposabile della sconfitta di Roma. L’anno scorso, con una squadra di bassa caratura, Montella è riuscito a dare un gioco, a tornare in Europa e addirittura a vincere una Coppa. I meriti gli sono stati riconosciuti anche dalla nuova dirigenza che gli ha rinnovato subito il contratto. Poi quest’estate gli hanno comprato 11 giocatori e per fare una squadra con 11 giocatori nuovi ci vuole tanto tanto tempo. Non conta che siano stati pagati tanto, conta quello che sanno dare sul campo. E sul campo, finora, questi nuovi acquisti hanno dimostrato di non dare molto. Almeno finora. Non a caso anche ieri gli ultimi ad arrendersi e a provare a salvare la faccia sono stati quelli della “vecchia guardia”. In primis Montolivo che ieri si è comportato da vero capitano. I capitani, Baresi e Maldini docunt, si vedono nelle sconfitte, non quando alzano le coppe.

Montella dovrà dunque avere tanta pazienza perché, ça va sans dire, se le cose non dovessero andare bene sarebbe additato lui come il principale colpevole. Non certo chi ha fatto la campagna acquisti. Molto dispendiosa, ma negli interpreti poco convincente. Cosa che io ho sempre sostenuto. Anche nel pieno degli entusiasmi estivi. E’ bastata la prima sconfitta per tirare fuori le “colpe” di Montella e soprattutto l’ozioso dibattito sul modulo. Gli “espertoni” adesso sostengono che la panacea di tutti i mali sarebbe il passaggio al 3-5-2. Per mettere pressione a Montella ci si è messo anche Mirabelli che addirittura nel pre-partita ha annunciato: “Presto giocheremo con la difesa a 3”. Ma vi ricordate che cosa succedeva quando Berlusconi dava indicazioni tattiche ai suoi allenatori? Probabilmente al 3-5-2 passeremo davvero ma un cambio tattico così radicale bisogna farlo con calma perché il rischio di mandare in tilt la squadra è dietro l’angolo. E il passo dalla stagione del grande rilancio alla stagione del disastro dei 250 milioni buttati è molto breve. Poi, purtroppo, per contenere critiche e contestazioni non basterà nemmeno un bravo social media manager. Finora, il miglior acquisto della stagione.

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