Provaci ancora, André

Nella campagna acquisti stellare effettuata questa estate dal Milan, non è passato sicuramente inosservato il nome di André Silva. Il talento portoghese, elogiato e consigliato anche da Cristiano Ronaldo, sembrava pronto a prendersi il groppone rossonero sulle spalle e a riportarlo ai piani alti. I numeri dell’affare – 36 milioni di euro – hanno alimentato diversi dibattiti: una cifra tale può sembrare eccessiva per un ventunenne dall’enorme potenziale ma non ancora sbocciato.

André si lascia scivolare tutto addosso, tuttavia il peso di quella maledetta numero nove grava pesantemente sulle sue spalle. Lo scetticismo nei suoi confronti, unito alle poche occasioni che gli sono state concesse da mister Montella, col passare del tempo inizia a diffondersi progressivamente attorno a lui. In campionato André Silva non incide proprio – non riesce nemmeno a sbloccarsi – in Europa invece è tutta un’altra storia: 4 gol complessivi in tre gare ufficiali.

Sembra proprio strano che un calciatore che offre ottime prestazioni nelle coppe europee possa fare panchina nelle in campionato. Eppure è successo: André Silva sta pagando il fatto di non aver fatto ancora gol in campionato. La maglia da titolare se l’è presa Kalinic, altra nota dolente di questo Milan. Venti minuti complessivi in tre gare e niente reti. E se il momento negativo della squadra fosse legato anche a lui?

Probabilmente l’occasione arriverà, magari dopo un’altra prestazione europea da incorniciare, magari dopo un gol in un impianto storico per il Milan (quello di Atene). André Silva è con le spalle al muro, sotto la lente di ingrandimento e bersagliato dagli scettici, gli stessi che criticavano le cifre del suo trasferimento in maglia rossonera. Adesso il ragazzino deve diventare uomo. Perché il suo talento può e deve fare la differenza.

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