I dolori del giovane Milan: Montella si gioca tutto nella gara più sentita

La tera sconfitta in sette partite, contro un’altra rivale diretta per i primi posti, questa volta a San Siro che in questa stagione era stato teatro solamente di vittorie rossonere. Basterebbero questi dati per far storcere il naso a tutto l’ambiente Milan, invece dopo lo 0-2 subito dalla Roma è filtrato un cauto ottimismo.Ma la realtà dice che Montella avrà molto lavoro da fare in queste due settimane di sosta che portano al derby e che forse saranno decisive per il suo futuro.

La squadra non ha un’identità, non gioca in maniera unita e si affida a giocate singole senza però avere un giocatore sopra la media che con una giocata possa far vincere la partita. Se togliamo il quarto d’ora iniziale del secondo tempo, dove con delle folate confusionarie i rossoneri hanno creato alcuni grattacapi alla difesa giallorossa, nel resto del match non si è vista l’ombra di uno spartito ben definito. Bonucci ha sistematicamente saltato il centrocampo, cercando le punte con lanci lunghi, puntualmente inghiottiti da Fazio e Manolas e il centrocampo ha quasi sempre rincorso.

Le statistiche parlano di un Milan che corre più degli altri, sbugiardando un pochino la scelta di cacciare il preparatore atletico, ma evidentemente corre male e in modo poco intelligente. E se a questo si sommano errori singoli ecco che vincere appare complicato e trovare una soluzione ancora di più. Ieri in campo c’erano 9 nuovi giocatori su 11, si è giocato con il 3-5-2 e con le due punte centrali, richieste a gran voce dopo la disastrosa trasferta di Genova. Manca però la capacità di leggere tra le righe di una gara. Suso in settimana è stato eletto uomo simbolo della squadra, ha rinnovato il contratto fino al 2022 ma è stato in panchina per 90 minuti. Con le squadre stanche forse la sua freschezza e la sua imprevedibilità potevano servire, anche, perché no, dietro i due attaccanti. Grattacapi, tattici più che tecnici, per Montella che non ha ancora trovato il bandolo della matassa. Il puzzle è lontanissimo dall’essere finito ma il tempo fugge e tra due settimana arriva la gara più sentita, quella da non sbagliare mai. A maggior ragione se hai un obiettivo importante come quello del quarto posto. L’aeroplanino Milan fatica a decollare ma gli atterraggi di emergenza sono già finiti.

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