Confusione tattica e incapacità di far brillare i piedi buoni: qualità, questa sconosciuta

Tra  il mare di critiche che viene rivolto a Montella, una delle più forti e importanti è quella di un mancanza di gioco e di idee. In più di un anno l’ex allenatore della Samp non è riuscito a dare una fisionomia e una continuità tattica la gruppo. Con l’aggravante che quest’anno la qualità non manca, anzi è aumentata in maniera esponenziale.

A Suso e a Bonaventura sulla trequarti si è aggiunto anche Calhanoglu. Contro l’AEK Atene sono stati impiegati tutti dal primo minuto ma neanche una fiammata, una giocata, una palla filtrante, un assist pericoloso è uscito fuori dai loro piedi. Una confusione tattica, contro i greci in fase di non possesso si è passati al 4-4-2, che si riverbera senza pietà anche sulla tecnica dei singoli. Lo spagnolo e Jack sono i simboli di questo caos. Perfetti e insostituibili nel tridente lo scorso anno, oggetti tattici misteriosi quest’anno. Stesso discorso per il turco, devastante da trequartista nel Bayer Leverkusen, in evidente difficoltà da mezzala nel Milan.

Le colpe di questo mese orribile sono di tutti ma la totale mancanza di gioco è da attribuire principalmente al mister, che non è ancora riuscito a far rendere i suoi uomini la massimo delle loro possibilità. Manca una linea chiara, manca una formazione titolare e manca l’identità. Continuare così significherebbe inevitabilmente dividere le strade del Milan e dell’aereoplanino. Nel calcio, l’assenza di gioco è un paradosso difficilmente sopportabile, il tempo chiesto è finito e col Genoa è già tempo di ultima spiaggia.

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