Vigilia da derby: Diavoli, 11 ragioni per non fallire

Letteralmente vigilia sta per “veglia”. Letteralmente la veglia è la condizione di stare sveglio. Il che calza a pennello in un sabato come questo. Ci sono due buoni motivi per cui questa notte non dormiremo granché. Punto uno: appunto, è sabato. Punto due: domani c’è il derby. E la notte prima del derby – lo sanno tutti – si dorme poco. Si spera di rimediare domenica, dormendo sonni tranquilli. Anche se, in fondo, importa una cosa sola: che non dormano in campo.

Dormite a parte, rimane il fatto. Domani c’è il derby. La possibilità di giocare un derby è già di per sé uno stimolo non da poco. La cornice: San Siro. I colori: rosso contro blu. La storia. Dentro un derby c’è tutto. Eppure ciascun rossonero ha almeno un’ulteriore ragione per dare il massimo. Ecco allora, giocatore per giocatore, cosa c’è in gioco domani.

DONNARUMMA

Quel paperone di Gigio sta sbagliando oggettivamente più dell’anno scorso. Non che sia insufficiente. Ma se prima era prodigioso nei momenti decisivi ora pare “normale”. Nel derby deve tornare a-normale.

MUSACCHIO 

In pre-season ha deliziato. Nella season, quella vera, è tutt’altro che una delizia. Montella, addirittura, gli ha (talvolta) preferito Zapata. Precisiamo: con risultati infausti. Ma per mantenere la titolarità serve ben alto. Il derby per affermarsi.

BONUCCI

Che brillasse in rossonero era un augurio, più che una certezza. Nessuno poteva pensare a Leo come a quello bianconero. Ma un Bonucci così fragile, in campo, era altrettanto poco pronosticatile. Il derby arriva al momento giusto. Carpe diem: prenditi il Milan Leo.

ROMAGNOLI

Dice di trovarsi bene con Leo e Mateo. Eppure in campo non c’è traccia d’intesa. E’ il meno esperto dei tre, forse il più completo. Deve crescere: a livello personale e d’intesa con gli altri. Il gol dell’anno scorso (nel derby) non si dimentica: fallo ancora Alessio.

BORINI

Conti è out. Ci sono Abate e Calabria, sostituti naturali. Ma Borini – si sa – non ha ruolo. O meglio, uno ce l’ha: jolly. Montella lo sa bene e ne ha intuito il potenziale: giocherà il derby. Inutile nascondersi: è oggetto di un generale scetticismo. Ma ultimamente convince. E le partite ad alta tensione sono le sue partite. Recentemente i derby li ha decisi gente comune: Obi, Schelotto, Zapata…

KESSIE

Il carro armato ivoriano, ultimamente, è più armato che carro. Mi spiego. Il potenziale c’è, le armi per far male pure. Ma non è ancora capace di trascinare il centrocampo. Troppo indisciplinato, irruento. Alle volte irritante. Eppure è un potenziale fenomeno. Parola al derby.

BIGLIA

Non è che la squadra non giri. Gira, ma a rilento. E lui, in qualità di regista, non può che esserne il principale responsabile. In match come questi non hai tempo di ragionare. Urge un’accelerata: in impostazione e circolazione. Cosa che gli spetta. Peraltro è l’ultimo ad aver battuto Spalletti.

BONAVENTURA

Si gioca parecchio. Soprattutto a livello personale. Il Jack attuale è la controfigura di quello dell’anno scorso. San Siro gli deve riconoscenza, rispetto. E, con Calha assente, Montella gli deve il posto. Ora serve convincerli entrambi: popolo e mister. Il derby per tornare.

RODRIGUEZ

Ad oggi promosso. Non a pieni voti. Quasi. Mix di personalità e tecnica. Ma il derby non è la normalità. E’ l’ora di confermarsi. Si consacrerebbe ufficialmente.

SUSO

Montella gli offre le chiavi del Milan per il derby. Dopo tanto tempo. Troppo? Chissà. Lui e Jack rappresentano il ritorno al passato. E il passato, neanche troppo lontano, racconta di una doppietta da sogno nel derby. E’ quello è il vero Suso? Spetta a lui provarlo.

SILVA

Chi l’avrebbe mai detto? Né Cutrone né Kalinic: gioca a lui. Un mese fa nessuno ci avrebbe puntato qualcosa. Adesso si prende sulle spalle l’attacco rossonero. Può farlo. L’ha dimostrato. San Siro lo aiuterà, perché ha iniziato a conoscerlo. E lo ha preso a cuore. Per ora segna solo in Europa. Ma, attenzione: prima o poi si sblocca.

Impostazioni privacy