Il Milan all’esame dell’UEFA. In questi minuti al via l’incontro a Nyon per il voluntary agreement

Proprio in questi momenti, a quasi 400 kilometri da Milano, il Milan sta giocando una partita importantissima per il suo futuro: non su di un campo di calcio, bensì nel quartier generale dell’UEFA a Nyon, ridente cittadina svizzera affacciata sul Lago Lemano. Alle dieci, infatti, è fissato l’appuntamento negli uffici al 46 di Route de Géneve, dove il Milan sarà il primo club della storia del calcio a chiedere al massimo organismo calcistico continentale il voluntary agreement, ovvero l’accordo per tenere sotto controllo i conti del club ed evitare multe e restrizioni nelle competizioni europee.

La spedizione rossonera, composta da Marco Fassone, Han Li, Valentina Montanari (Chief Financial Officier) e Marcus Kam (amministratore delegato di Milan China), produrrà ai delegati UEFA un dossier di 150 pagine, molto più concreto e rispondere alla realtà di quello presentato e poi ritirato a giugno, quando erano state fatte delle previsioni oggettivamente troppo ambiziose riguardo gli introiti che sarebbero potuti giungere dalla Cina. I numeri reali dicono che da qui a giugno 2018, quando si chiuderà l’anno finanziario, dall’Estremo Oriente dovrebbero arrivare nelle casse di Via Aldo Rossi circa 30-40 milioni, che andranno gradualmente ad aumentare nel corso dei prossimi cinque anni grazie proprio all’attività di Milan China.

Il Milan ha presentato un piano molto dettagliato, che prevedere due alternative, a seconda che si riuscirà a centrare la Champions League o ci si dovrà accontentare dell’Europa League. Nella duplice ottica, sono previsti diversi ricavi e diverse conseguenze, in primis di taglio dei costi (leggasi cessione di alcuni big per tagliare il monte ingaggi). Il tutto per rientrare nelle norme Uefa che pretendono dai club che giocano le Coppe europee abbiamo una discrasia massima di trenta milioni tra entrate ed uscite: secondo il dossier rossonero, attualmente il club di Via Aldo Rossi è a quota 26.

L’UEFA, infine, avrà tempo fino a Natale per rispondere alla richiesta rossonera, ma da ambo le parti – oltre che un moderato ottimismo – filtrano anche tempi più rapidi, con la risposta che potrebbe arrivare addirittura oggi pomeriggio. Sono tre gli scenari possibili: quella più ottimistica è che la UEFA accetti il voluntary agreement del Milan; la seconda è quella del cosiddetto settlement agreement (a cui sono soggette Roma ed Inter), ovvero un nuovo riesame UEFA ad inizio 2018 con obiettivi ancora più al ribasso e possibilità di limitazioni a mercato e rosa e sanzioni economiche. Infine, terza opzione, non si ottiene né l’uno né l’altro e la UEFA disporrà controlli più approfonditi. Non resta che attendere…

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