Storia di un ex, Nando De Napoli: lo scippo di Belrusconi che non si impose a Milano

Milan-Napoli è più di un semplice match: è il simbolo di una rivalità storico-sportiva tra due squadre che, per diversi anni, si sono contese il trono della serie A. Milan-Napoli è Van Basten contro Maradona, la Madonnina contro San Gennaro, Berlusconi contro Ferlaino.

L’ex patron rossonero, appena atterrato sul panorama calcistico, entra, infatti, a gamba tesa sul mercato, privando a suon di miliardi le dirette concorrenti, e, dunque, anche il Napoli, dei loro prezzi pregiati e, tra questi, Fernando De Napoli.

Nando, detto “Rambo” per la somiglianza con il personaggio interpretato da Stallone e la grinta messa in campo, viene individuato da Fabio Capello come compagno ideale di Albertini sulla linea dei mediani. Con Rijkaard pronto a far ritorno all’Ajax, il «sette-polmoni» partenopeo,  già pluridecorato alle pendici del Vesuvio, viene, pertanto, acquistato per 6,5 miliardi di lire.

La sua esperienza in rossonero è, però, fortemente condizionata da un problema alla cartilagine del ginocchio (di cui soffre già da quattro anni) e dal contestuale arrivo della “diga” Marcel Desailly che ne comportano, ben presto, l’esclusione dalla squadra titolare.

Le appena 9 partite disputate con la maglia del Milan in due anni fanno sorgere il dubbio che più che uno “scippo” al Napoli si sia trattato di una sceneggiata in bello stile.

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