Kessié, altra prestazione insufficiente: l’ivoriano ha finito la benzina

Ancora male. Nonostante il cambio di allenatore e il cambio modulo, Kessié, considerato proprio da Gennaro Gattuso il suo erede, continua a non brillare. Il centrocampista ivoriano, che fino alla permanenza di Montella sulla panchina rossonera poteva giustificarsi dietro la scusa che un centrocampo a due mediani lo costringeva a compiti più difensivi e che lo lasciava unico incontrista della squadra, ora non ha più scuse.

Anche contro l’Atalanta, squadra che lo scorso anno l’ha lanciato nel calcio che conta e che l’ha fatto diventare gioiellino ambito da tutte le big della Serie A e non solo, ha faticato soprattutto in fase di disimpegno e sotto porta. Tanti pasticci e notevoli ripartenze concesse ai suoi ex compagni, senza considerare le seconde palle sprecate dentro l’area di rigore, occasioni fondamentali per far uscire il Milan da questo oscuro tunnel di risultati sciagurati. La cosa che più stranisce è che il ventunenne è stato forse il giocatore che più aveva impressionato i tifosi, ma anche gli opinionisti e la società, nelle prime uscite rossonere: potenza, capacità tattica, lucidità, pareva proprio che il Diavolo avesse trovato il suo incursore.

Cosa gli è successo? L’unica soluzione che possiamo dare a questo quesito riguarda il suo impiego. Dopo Donnarumma, Frank Kessié è il giocatore che più è stato impiegato in questa stagione, non risparmiato neanche nelle – sulla carta – più semplici uscite di Europa League, dove in rari casi è stato addirittura provato come esterno da Vincenzo Montella. Stanchezza dunque la causa di questa serie negativa di prestazioni. Se poi aggiungiamo il carico atletico che Gennaro Gattuso ha inserito nelle sedute di allenamento e l’assenza – a differenza degli scorsi anni – della sosta natalizia, pare difficile che possa recuperare la condizione a breve termine.

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