André Silva-Gattuso, i conti non tornano proprio

Duecentosessanta minuti in dieci partite. Tanto ha giocato André Silva da quando Rino Gattuso si è seduto sulla panchina del Milan. Lo scarso impiego del portoghese ha raggiunto ormai un livello di guardia tale da non poter essere facilmente derubricato nella frase pronunciata dal tecnico rossonero: “Devo trovare il coraggio di metterlo dentro”. Qui non è questione di coraggio quanto di affidabilità. I numeri realizzativi, se consideriamo tutte le competizioni, sono paradossalmente più dalla parte dell’ex attaccante del Porto piuttosto che di Nikola Kalinic. Ma è altrettanto evidente che, soprattutto durante la settimana, il croato (e Patrick Cutrone) offre maggiori garanzie. Semmai ora il rischio è davvero quello di una svalutazione del cartellino.

L’unica speranza per André Silva è che sfrutti al meglio la prima occasione che Gattuso vorrà concedergli, sia da titolare che da subentrante. Solo sbloccandosi potrà scalare nuovamente le gerarchie che oggi lo vedono in fondo ai pensieri dell’allenatore. Analizzando l’andamento stagionale, nelle ventitré gare della gestione Montella(campionato, preliminari e girone Europa League), il portoghese è stato impiegato come titolare undici volte, di cui quattro in campionato contro Spal, Roma, Inter e Torino. Ed è rimasto in panchina, senza entrare in campo nemmeno un minuto, solo sei volte.

Nelle dieci partite della gestione Gattuso, le panchine totali sono state quattro, di cui le ultime due consecutive in Serie A contro Crotone e Cagliari, nonostante la sosta. Le chance da titolare, invece, sono state appena due, nel match ininfluente di Europa League contro il Rijeka e nell’ottavo di Coppa Italia contro il Verona. Il minutaggio in campionato, con Gattuso allenatore, è pari a 80 minuti in quattro apparizioni, una media di 20 minuti alla volta. Delle due, l’una: o il giocatore non fa vedere nulla di incoraggiante in allenamento a Milanello, oppure c’è in ballo una questione tecnico-tattica piuttosto onerosa per le casse rossonere. Basterà un gol, magari nel doppio impegno di campionato e Coppa Italia contro la Lazio, a rimettere le cose un po’ a posto?

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