Lo “scapigliato” Niang riscalda la notte di Coppa. Bienvenu M’Baye!

Era uno degli elementi più attesi di questo ottavo di finale di Coppa Italia, che, a parte le prestazioni di qualche giocatore poco utilizzato finora, non aveva grandi spunti d’interesse, data la manifesta superiorità del Milan contro una Reggina che arranca in serie cadetta. Eppure, Massimiliano Allegri ha fatto attendere 55 minuti all’infreddolito pubblico di San Siro prima di inserire M’Baye Niang al posto di un anonimo Robinho.

Nemmeno il tempo di notare la sua cresta, più simile a quella di Balotelli che a quella di El Shaarawy, che il talento ex Caen sguscia nella morbida difesa calabrese e si ritrova a tu per tu con Facchin che respinge il suo tiro con una prodigiosa uscita.

Allegri chiede al ragazzotto di Meulan di mettersi largo a destra nel tridente ed ecco che lui comincia a macinare metri su metri e a proporsi con regolarità accanto a Pazzini, data l’indole da centravanti che lo spinge ad accentrarsi. Passano una ventina di minuti e il franco-senegalese si regala la prima, meritata, gioia in maglia rossonera: l’iniziativa è di Emanuelson che, probabilmente tentato dalla neve che cade copiosa su Milano, si traveste da slalomista e, dopo aver saltato due amaranto, serve in profondità Niang che batte Facchin con un rasoterra nell’angolo sinistro per la gioia dei tifosi rossoneri e della panchina, con cui il 17enne festeggia la prima marcatura italiana. Applausi che si bissano quando Niang rincorre gli avversari in copertura, mostrando una tendenza al sacrificio non così scontata in un ragazzo che solo la settimana prossima compirà 18 anni.

Al termine del match, mister Allegri ha predicato calma, affermando che “M’Baye ha fatto una buona partita, ma è giovanissimo ed ha ancora margini di miglioramento: va lasciato crescere ed ogni paragone con Balotelli è fuori luogo”, anche se è forte la sensazione che il campionato francese abbia regalato al Milan un giocatore dal sicuro avvenire, al quale bisognerà si limare gli spigoli di un carattere da “scapigliato”,  ma che potrà costituire un capitolo roseo del futuro rossonero.

Impostazioni privacy