Zapata, storia di una stagione da (ri)scatto continuo: l’analisi

zapata milan-roma (spaziomilan)La difesa del Milan non cambia. Malgrado Adriano Galliani avesse già confidato da tempo che il club cercherà un nuovo difensore da inserire nel quadro dei titolari, gli attuali giocatori non devono preoccuparsi del proprio futuro. O almeno non tutti. In attesa di capire il destino di Bonera (in scadenza), con Yepes che andrà sicuramente via, Zapata e Mexes possono dormire sonni tranquilli. Se per il francese era scontata la riconferma per il difensore colombiano, classe ’86, arrivato a progetto in corso non era proprio così.

L’ex Udinese si è guadagnato, sembra ormai quasi certo, la riconferma sul campo senza troppe parole e con una crescita continua, partita dopo partita. La cifra per il riscatto del giocatore proveniente dal Villareal si aggirava sui 6 milioni di euro ma è difficile pensare che il Milan sia rimasto su quella cifra. Più possibile che abbia ottenuto uno ‘sconto’ davanti alla promessa di confermare il centrale che ha dovuto colmare il vuoto creato da Thiago Silva. Ed è proprio quell’ingombrante eredità che, forse, ha contribuito alla falsa partenza del sudamericano che, almeno fino a dicembre, sembrava una scommessa persa.

C’è voluto un gran girone di ritorno, come tutto quello della squadra, e l’ottima intesa trovata col compagno di reparto Mexes per cambiare idea su Zapata. Una figura così imprescindibile, negli ultimi tempi per la retroguardia di Allegri, da sentirne la mancanza. Infatti, nell’unica partita in cui i rossoneri hanno subito più di un gol su azione nel girone di ritorno, quella contro il Catania in casa, il colombiano era indisponibile. A coronamento di questo primo anno bello e promettente, poi, è arrivata la gara di Siena dove Zapata è stato più monumentale che granitico. Emeghara prova spesso a superarlo in velocità ma i suoi tentativi sono sempre miseramente falliti.

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