YEPES, Mario: 6

yepes (spaziomilan)Proseguiamo il nostro pagellone, analizzando la stagione disputata dal centrale di difesa MARIO YEPES, focalizzandoci sul momento migliore e su quello meno brillante della sua annata in maglia rossonera. Con le partenze in estate di gente come Alessandro Nesta e Thiago Silva, l’esperto centrale colombiano rappresentava insieme a Daniele Bonera la continuità della terza linea rispetto alle passate stagioni. Un dato che sembrava ancora maggiormente scontato se si considera che, nelle prime due stagioni in rossonero, Yepes era sempre stata la prima alternativa dei due grandissimi ex centrali del Diavolo. Un’alternativa che spesso e volentieri si era ben comportata. Un punto fermo da cui ripartire insomma, un punto fermo che però è scivolato via via a vestire i panni della riserva, anche se pur sempre importante nel rappresentare uno dei leader nello spogliatoio. Ora, vista anche l’età (37 anni per lui), il centrale sudamericano ha terminato la sua esperienza in rossonero ma, per la stima ed il suo contributo sempre costante alla squadra merita una sufficienza piena anche nella peggiore, delle tre disputate, stagione in rossonero.

MOMENTO FLOP La partita di fine anno contro la Roma è stata sicuramente la peggiore in questa stagione per Yepes. Da quel momento in poi, infatti, è iniziato un 2013 che il colombiano ha vissuto quasi per intero in panchina a cercare di dare la scossa e il supporto giusto ai suoi compagni. Anche l’inizio traumatico, che ha corrisposto con i primi due mesi disastrosi del Diavolo, non è esattamente stato un bel periodo per l’esperto difensore ma in quel periodo l’attenuante di una squadra completamente allo sbando non può che valere come attenuante anche per lui. All’Olimpico, nella debacle generale del Milan contro la più bella Roma di Zeman, l’ex centrale di Chievo e Paris Saint Germain ci ha capito davvero poco. Lamela, Totti, soprattutto Osvaldo, sbucavano da tutte le parti e una serata di fine dicembre pre natalizia si è trasformata in un vero e proprio incubo per i due centrali rossoneri. Un paio di disattenzioni sui gol di testa di Osvaldo e Lamela e un’imbarcata che per tutti è stata difficile da dimenticare. Il vero momento no è stato quello soprattutto se, come detto, si cosidera che da quella partita per Yepes ci sono state solo le briciole.

MOMENTO TOP Il momento migliore della stagione del colombiano è coinciso con le partite che hanno segnato la riscossa del Diavolo in una stagione che stava davvero prendendo una brutta piega, giusto per usare un pallido eufemismo. L’ottima prova in casa contro la Juventus ha dato fiducia a tutta la squadra e lui è stato uno degli artefici di quella prestazione. Performance che si sono ripetute, poi, nelle successive gare fondamentali per il proseguio dell’annata rossonera. Sia contro i torinesi che nel match di Bruxelles contro l’Anderlecht, che è valso la qualificazione agli ottavi di Champions per la compagine di Allegri, Mario è stato quasi impeccabile ed ha guidato la difesa a non subire quasi nulla contro i Campioni d’Italia e quelli di Belgio. Dopo il turno di riposo nel match contro il Catania al “Massimino” l’ormai ex centrale rossonero è tornato a guidare egregemente i suoi contro il Torino ed il Pescara. Altre due vittorie, altre due partite che hanno dato al Milan la consapevolezza di poter credere ad una rimonta ai limiti dell’impossibile. Infine è arrivata la Roma ma questa è storia che abbiamo già ampiamente documentato.

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