PAGELLE/ Trofeo Tim, chi sale e chi scende: De Jong è già super, Emanuelson non pervenuto. Sorpresa Petagna

imageNonostante l’ultimo posto conquistato, non mancano le sensazioni positive all’indomani del Trofeo Tim: ecco i nostri top e flop della doppia esibizione rossonera.

DE JONG – Dove eravamo rimasti? A Torino prima dell’infortunio, poi a Milanello per il prodigioso recupero. A Reggio Emilia la musica è di quelle potenti: un metallo pesante che è impossibile non gustare. Il guerriero è pronto a far suo il cerchio in mediana: voglia, sacrificio, interventi precisi e una personalità due spanne sopra tutti. È premiato miglior interprete della serata: la prima rivincita di chi sembra voler dire “Scusate il ritardo…“.

MEXES – Ha chiuso alla grande a Siena, riapre i battenti da condottiero a Reggio: già in clima partita con interventi anche duri, ma figli della voglia di prendere per mano la terza linea rossonera una volta per tutte. Philippe è pronto eccome: questa sarà una stagione decisiva. Lui lo sa ed è pronto a dimostrarlo fin da subito, in attesa del rientro del collega designato Zapata (che ieri non è nemmeno sceso in campo). I presupposti ci sono tutti.

PETAGNA – Ci prova e ci riprova: con il Sassuolo capisce che il portiere Pomini non è propriamente irresistibile e si avventa su ogni pallone che gli capita a tiro. In gol dopo 2′ sfruttando la prima disattenzione della retroguardia emiliana, cerca il bis poco dopo, quando il suo tentativo da uomo-assist non viene sfruttato da Poli. È un buon inizio. Le parole di Galliani da “Byblos” hanno fatto breccia.

NIANG – Meno funambolico e anarchico rispetto alla scorsa stagione, la sensazione è che il mister stia cercando di fare un grande lavoro sulla sua posizione in campo: sarà sua, infatti, l’eredità di El Shaarawy uomo a tutto campo nel modulo a tre punte (che resterà prima alternativa al 4-3-1-2). Il presidente ha voluto così per il Faraone, ma per preservarlo sarà necessario che qualcun altro prenda il suo posto: et voilà. Strada lunga e tortuosa, non sarà una passeggiata di salute.

EMANUELSON – Non è trequartista e questo lo sa anche Allegri, che nella gara contro i padroni di casa passa al 4-3-3 con lui e Niang larghi a sostegno del giovane Petagna. È il solito Urby, fondamentalmente inutile, incapace di trovare una posizione per sé e di trovare evidentemente qualcuno che la cerchi per lui. Al Milan come al Fulham. E un perché ci sarà.

BONERA – Sarà lo stato di forma di Mexes, sarà che la fascia di capitano nella gara col Sassuolo è sul suo braccio, fatto sta che ancora una volta l’uomo con più esperienza nella retroguardia agisce con poca lucidità nei disimpegni e appare, in linea generale, piuttosto svagato. Non potrà certo esser colpa dei carichi lavoro, ben più leggeri degli scorsi anni per permettere a tutti di entrare subito in forma.

(Foto interna: Serie A Tim – Foto copertina: SpazioMilan.it)

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