Come nasce la contestazione della Sud, la curva più diffidata d’Italia che fa beneficenza

La contestazione che ha avuto luogo a San Siro in occasione di Milan-Parma, nasce tra le mura del Clan 1899, un locale di Sesto San Giovanni che ospita le riunioni del tifo organizzato rossonero.

Come riportato da La Gazzetta dello Sport, giovedì scorso, come ogni giovedì da tre anni a questa parte, i ragazzi della Curva Sud hanno discusso la strategia da attuare, le questioni più urgenti, per la sfida casalinga contro i ducali. In genere, a questi incontri, partecipano dai 300 alle 500 persone, un rito cominciato nel lontano 1968 con l’allora Fossa dei Leoni. Ad ogni gara casalinga del Milan ci sono circa 8000 tifosi a riempire il secondo anello blu di San Siro, 6200 tesserati, compresi sottogruppi e sezioni, mentre sono circa 1500 gli irriducibili che seguono il Diavolo anche in trasferta. Ingenti sono le spese per coreografie ed azioni legali (basti pensare che la Sud è la curva più colpita d’Italia con 200 diffidati), tanto che i ragazzi della Sud, che non ricevono alcun aiuto economico dalla società di via Aldo Rossi, hanno pensato bene di auto sovvenzionarsi: oltre alle circa 5000 copie di una rivista che viene distribuita in cambio di un’offerta a piacere, è stato anche introdotto un versamento facoltativo mensile per ciascun tesserato, versamento che può variare dai 5 ai 10 euro. Inoltre, quello che avanza viene donato, almeno 2 volte l’anno, alle iniziative della Fondazione Exodus di Don Mazzi. Perché anche questo vuol dire essere la curva più bersagliata dello Stivale.

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