
Real come il Milan, 18 trofei internazionali. Milan come il Real: quattro gol per rispolverare la tradizione. Pippo Inzaghi si aggiudica il derby d’Europa contro il suo maestro, Carlo Ancelotti e prosegue così la mission presidenziale: ricomporre il DNA rossonero. Il Milan ha giganteggiato nell’arco di tutti e 92 i minuti al cospetto del Real delle 22 vittorie consecutive e fresco campione del mondo. Per una notte il Milan si è ripreso il palcoscenico europeo: tutti aspettavano Cristiano Ronaldo, ha colpito Menez, che si conferma ad altissimi livelli. Bonaventura ha riacceso El Shaarawy: la sua giocata è quella classica, stop con l’esterno destro, dribbling a rientrare e conclusione sul primo palo con tanti saluti a Keylor Navas e ad un 2014 annus horribilis.
Al di là del gol, si è rivisto l’El Shaarawy che può tornare utile a Pippo Inzaghi: un giocatore a tutto campo e a tutto tempo, irresistibile in fase offensiva, commovente per spirito e abnegazione durante il ripiegamento.
Si è rivisto Niang, ha colpito Pazzini, che ha spizzicato in rete un cross del francese. È entrato Mastour per ricordare il dettato berlusconiano di inizio stagione: un Milan giovane, forte e italiano. Il Milan ha affrontato il Real Madrid da condannato in sentenza definitiva, ha fatto ricredere i critici, ha dato ossigeno alle proprie ambizioni. Pippo Inzaghi ha aggiunto un altro tassello alle proprie certezze. Il Milan, in certe notti europee, rimane un grand Milan.
This post was last modified on 31 Dicembre 2014 - 08:24