Bacca, no alla Cina per andare in Europa con il Milan. Stasera serve il gol

Ovunque ti volti, alla fine c’è sempre la Cina di mezzo. Oggi Bacca poteva essere un bel po’ di meridiani più a est, ad allenarsi per la Super League che prenderà il via il 3 marzo. Proprio il giorno del closing, quando al Milan spunteranno gli occhi a mandorla. Riecco la Cina, respinta dall’attaccante (anche) lo scorso gennaio. Forse ci ha pensato, sicuramente ha detto no alla pioggia di milioni che gli veniva offerta (l’agente parlò proprio di proposta shock).

Normale tentennare, difficile resistere ma quando il conto in banca è già a posto per anni – forse secoli – non è così necessario riempirsi d’oro a costo di sparire dal calcio che conta. Carlos, scelta di famiglia, ha preferito rimanere in Europa, giocandosi le diverse chance di raggiungerla con i rossoneri fino alla fine della stagione. Specie stasera, perché la Fiorentina rappresenta un avversario essenziale da battere. Tornerà titolare, dopo la panchina con la Lazio, quindi Montella si riaffiderà alla punta, in questo caso all’uomo capace dell’ultima zampata, di coronare la manovra come nessuno in rosa; possibilmente da servire in profondità, se no sarà dura che renda al massimo. Il colombiano mette insieme numeri super, 29 gol in 65 gare, ma nel 2017 sta vivendo un periodo di buio: si sta facendo ricordare per la fatica a segnare, per le sole 2 reti di cui una su rigore, per i battibecchi con l’allenatore che ci ha messo poco a “farlo fuori” all’Olimpico, cambiando l’attacco (Deulofeu falso nove) e preferendogli l’alternativa (Lapadula).

Bacca dall’inizio dopo aver pagato la cena a squadra e staff, venerdì, gesto molto apprezzato in segno di maxi-scuse in seguito alle polemiche per il cambio con la Samp. Non era la prima volta che succedeva e il giocatore ha fatto ammenda – pubblica e privata – pure adesso. L’Aeroplanino sta provando a rimetterlo in pista nonostante fra i due non ci sia mai stato grande amore, segnala La Gazzetta dello Sport, ma il quinto-sesto posto passerà soprattutto da lui e allora bisogna correre. Dalla Roma in poi, nove giornate (Bologna compreso), il Diavolo ha realizzato solo 7 gol, di cui 3 gli attaccanti. Troppo poco.

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