Mediana senza posto fisso, 7 linee diverse in 8 gare: al Milan ci sono pochi totem

Il centrocampo del Milan sembra sempre più difficile da indovinare, data la sua impressionante varietà. Pensate: nelle ultime 8 gare, Montella ha schierato 7 linee differenti. Per la sfida con la Fiorentina, domenica sera a San Siro, i favoriti sono Kucka, Sosa e Pasalic.

I rossoneri hanno tanti mediani affidabili. L’allenatore, così, può ruotarli senza troppe variazioni di rendimento alla ricerca della combinazione migliore in base a ogni diverso avversario. I giocatori sono entrati in forma in momenti diversi della stagione e poi viene spesso premiato chi si fa notare: Poli ha stupito a Bologna ed è stato confermato a Roma, Sosa ha fatto bene con la Lazio e dovrebbe scendere in campo nel secondo match-chiave della settimana per l’Europa League. Ma la realtà è più cruenta, spiega La Gazzetta dello Sport, perché questa è solo una parte della verità. Quando una squadra ruota un numero così elevato di uomini, in mezzo come in difesa, vuol dire che non ha ancora trovato un assetto definitivo. Il Diavolo non fa eccezione, un po’ per il valore degli elementi (tendenzialmente equilibrato, senza fenomeni insostituibili) e un po’ per gli infortuni e qualche squalifica. L’Aeroplanino ha perso presto Montolivo e più tardi Bonaventura, che rivedrà in estate; Bertolacci ha avuto problemi, Pasalic ha raggiunto la condizione ottimale dopo mesi, Sosa pagato la preparazione decisamente imperfetta col Besiktas.

Questione playmaker: l’argentino dovrebbe essere titolare – garantendo meno impatto difensivo e più creatività -, dopo essere stato la riserva di Locatelli, il quale a sua volta era il vice-Montolivo. Anche Mister 20 milioni, verso fine 2016, sembrava poter essere una valida alternativa: solo speranze. Questione mezzali: Kucka è il più sicuro del posto, poco adatto al gioco di possesso di Vincenzo ma preziosissimo in questo Milan di lotta. Poi c’è Mario, il rigorista di Doha, che s’è conquistato il posto rispetto a Bertolacci, il migliore per media-voto (a parte Jack) e il secondo per contrasti vinti. Ah, ci sarebbe pure Mati Fernandez, l’unico che in carriera è stato il “sudamericano dell’anno” doppiando Higuain per numero di voti. Recuperarlo, grazie.

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