Milan, una difesa da ricostruire. O, forse, da fortificare

Dieci goal subiti in sette partite. Un ruolino di marcia, quello della difesa del Milan, abbastanza scoraggiante, visti gli arrivi estivi di Leonardo Bonucci e Mateo Musacchio, uniti alla conferma di Alessio Romagnoli.

Grattacapo

Che, a prescindere dal disegno tattico, che sia 4-3-3 o 3-5-2, non hanno ancora trovato una minima intesa. Anche contro la Roma, infatti, al netto dei due goal subiti, i tre hanno dimostrato scarsissimo affiatamento, nonostante gli ormai quasi due mesi passati insieme.

Emblematica, in tal senso, durante Milan-Roma, l’azione giallorossa, sullo 0-0, con Florenzi lanciato da Pellegrini davanti a Donnarumma, con Bonucci e Romagnoli, immobili, sorpresi dal filtrante, bello ma non trascendentale, del centrocampista ex Sassuolo.

Cambiare? Meglio di no

Da capire, in queste due settimane di sosta, cosa fare per migliorare la compattezza del pacchetto arretrato. Un ulteriore cambiamento di modulo, apparentemente, sembrerebbe la scelta più facile ma, paradossalmente, potrebbe non esserlo: la difesa a tre, teoricamente, è il modulo che più dovrebbe esaltare le caratteristiche dei due centrali della Nazionale e dell’ex Villareal.

Occorre, allora, insistere ancora su tale impostazione difensiva, nonostante i finora scarsi risultati. L’Inter di Spalletti, in tal senso, sarà un bel banco di prova per il trio arretrato di Montella. Con il tecnico campano che, più che ricostruire, potrebbe trovarsi a dover fortificare il suo muro.

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