SoldaRino Gattuso

Confermato, almeno fino a nuovo ordine. Vincenzo Montella mantiene la sua posizione di allenatore del Milan anche dopo il pareggio -con tutte le attenuanti del caso- contro il Genoa. Due, tuttavia, le principali motivazioni della “salvezza” dell’ex tecnico di Fiorentina, Sampdoria e Catania. La prima, probabilmente, è la vicinanza con la sfida contro il Chievo di mercoledì sera. Troppo poche, infatti, appena quarantotto ore per una simile rivoluzione, a prescindere da qualsivoglia possa essere il sostituto. Che peraltro, e arriviamo alla seconda ragione, non risulta di facile individuazione per Fassone e Mirabelli.

Momento critico

A stagione in corso, e con una classifica oggettivamente già compromessa -non definitivamente, ma in maniera già profonda-, trovare un top-coach risulta impresa impossibile anche per chi ha investito più di duecento milioni di euro sul mercato estivo. L’unico profilo che ingolosisce realmente sia dirigenza che tifosi, ovvero Carlo Ancelotti, si è già da tempo tirato fuori. Lasciando, comunque, una vasta scelta, seppur di opzioni che, al massimo, potrebbero esser considerati come traghettatori. Mazzarri o Paulo Sousa, i principali candidati in caso di esonero di Montella, non sembrano infatti avere le carte in regola per aprire un ciclo, come auspicato dalla società di Via Aldo Rossi, vincente. Come, invece, potrebbe fare lo stesso tecnico di Reggiolo o Antonio Conte, manager, per il momento, del Chelsea.

Tentazioni ed attese

La figura del trainer salentino alla guida dei blues, dopo la splendida vittoria della Premier League nella scorsa stagione, non è più così salda. Troppi i dissidi con la proprietà, troppi gli spifferi che parlano di uno spogliatoio ormai spaccato, così come troppa la voglia di Conte di rientrare in Italia, dove continua a risiedere la famiglia. Un ritorno, però, che salvo clamorosi eventi si concretizzerà solo in giugno.

Ed allora, in attesa di capire se le strade del Diavolo e di Conte convergeranno in estate, il problema legato alla stagione in corso resta. Andare avanti con Montella, se i risultati continuassero a mancare, appare difficile. Così come remota è la possibilità che il Mazzarri o il Paulo Sousa di turno accettino un contratto di soli otto mesi, senza alcuna possibilità -leggasi opzione legata ai risultati- di rinnovo. Dunque, il profilo che potrebbe, eventualmente, rilevare Montella il Milan potrebbe già averlo in casa.

Via interna

Una delle prime mosse di Fassone e Mirabelli, infatti, fu quella di riportare Rino Gattuso a Milanello, per guidare la Primavera rossonera. Adesso uno degli idoli -per cuore, grinta ed abnegazione- di sempre del San Siro milanista potrebbe essere la soluzione più logica. Perchè, in questo momento, a Bonucci e soci, più che la tecnica o la tattica, serve un condottiero psicologico. Un ruolo che calzerebbe a pennello con l’ex allenatore del Pisa, che in Toscana fu assoluto protagonista nei momenti bui del sodalizio nero-azzurro. Tutto, comunque, dipenderà da Verona: da capire se per il Milan -o meglio, per il suo mister- sarà ancora Fatal.

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