Acmilan.com, la storia della settimana: racconto di un padre fiero del suo piccolo portiere

Sono un felicissimo padre di un bambino che, come tanti, gioca a calcio in una piccola squadra locale (Forza VRZ10!!!). In famiglia siamo milanisti da sempre, abbiamo avuto la fortuna di veder giocare Liedholm, Rivera, Altafini e vivere l’epopea dei fuoriclasse berlusconiani (Van Basten, Gullit, Rijkaard, Maldini, Costacurta, Il capitano Baresi, Sheva, Kaká, Pirlo, Nesta, Inzaghi). Giulio aveva 6 anni e il suo idolo era Gigio Donnarumma. Giulio aveva 6 anni e sognava di fare il portiere. Io, invece, andavo ripetendo che non era dotato fisicamente e che sarebbe stato tempo perso. Ma un figlio non può e non deve essere la proiezione di ciò che il padre avrebbe voluto che fosse. Un figlio deve avere la possibilità di fare ciò che serenamente sente di fare.

Giulio ora ha 7 anni e “non sogna più” di fare il portiere. Giulio ora ha 7 anni e per tutti i suoi amici è diventato Giulio Donnarumma. Mi ha regalato davvero mille emozioni. Lui e i suoi compagni di squadra sono diventati i miei nuovi super eroi, non avevo mai provato un’emozione del genere. Non sono un padre fanatico: prima di tutto lo studio, il rispetto degli altri, il rispetto degli impegni presi. Ma è difficile comprendere cosa si prova nel vederlo così felice, concentrato ed entusiasta in ciò che fa. Giulio il ruolo del portiere ce l’ha dentro. Sogna naturalmente, ma non si illude, di poter giocare in Serie A come Gigio Donnarumma. Sa che una possibilità, seppur piccola e lontana, comunque ce l’hanno tutti nella vita. E, come tutti i bambini che tifano Milan, aspetta con ansia la sua prima volta allo stadio per poter vedere dal vivo il suo idolo Gigio. Giulio non sa ancora che tra poche settimane sarà il suo Donnarumma day. Appuntamento a San Siro il 18 marzo 2018 per Milan-Chievo.

di Albino Del Grosso

Fonte: acmilan.com

Impostazioni privacy