Testa, cuore e gambe: nove punti in tre partite firmati Gattuso

Era dal mese di ottobre del 2016 che il Milan non metteva in fila il bottino pieno dei tre punti in tre partite consecutive. L’ultimo filotto del genere si era verificato la scorsa stagione, sotto la gestione di Vincenzo Montella, che aveva vinto contro Fiorentina, Sassuolo e Chievo prima di fermare la corsa allo Stadium contro la Juventus. Altri tempi, eppure Rino Gattuso ha recuperato le energie sufficienti per rimettere pian piano i cocci al loro posto. Il primo frutto di questo paziente lavoro, che ha avuto pure una lunga sosta in mezzo, è rappresentato dalle vittorie contro Crotone, Cagliari e Lazio.

Il merito di Ringhio è quello di aver restituito al gruppo un briciolo di consapevolezza dei propri mezzi. Il Milan non sarà attrezzato per arrivare in Champions League, ma ha individualità che non meritano nemmeno di stare fuori dal giro dei primi sei posti di questa Serie A. Di pari passo è migliorata nettamente la condizioni atletica e sono pienamente recuperati nei giri elementi che erano dati per dispersi come Hakan Calhanoglu, che forse aveva solo bisogno di continuità, e Frank Kessié, autentico mattatore di Cagliari.

Il lavoro è appena iniziato, ma le vittoria incoraggiano e danno morale, oltre che punti in classifica. Con Lucas Biglia costantemente titolare il centrocampo può contare su una regia affidabile, così come la difesa che comincia ad imbarcare meno reti rispetto alla media pre-natalizia. C’è da considerare, inoltre, che molto spesso i gol subiti arrivano più su distrazioni della retroguardia rossonera che per costruzione offensiva degli attaccanti avversari. Gattuso sa che dopo la testa e le gambe, ha ancora molto da lavorare sulla concentrazione fino all’ultimo secondo. La sua grinta da calciatore è la stessa dalla panchina, ma per trasformare gli undici in campo in undici Ringhio bisogna ancora lavorare un po’.

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