Dal brillante gioco d’attacco ai problemi in Premier: tutto sull’Arsenal, prossimo avversario del Milan

L’avversario del Milan, in occasione degli ottavi di finale di Europa League, sarà l’Arsenal di Arsene Wenger. L’andata si disputerà a San Siro, alle 19.00 di giovedì 8 marzo, mentre il ritorno andrà in scena sette giorni più tardi, alle 21.05, all’Emirates Stadium. I Gunners, che nell’ultima sessione di mercato hanno scambiato Alexis Sanchez con Henrikh Mkhitaryan e hanno prelevato Pierre-Emerick Aubameyang, che non potrà prendere parte al doppio scontro con i rossoneri in quanto ha giocato la prima parte dell’edizione in corso della Champions League con la maglia del Borussia Dortmund, sono una squadra rapida e tecnica e, in fase offensiva, sono soliti sviluppare un ottimo calcio. Tuttavia, come dimostrato anche dal sesto posto in classifica e dai recenti passi falsi contro Swansea, Bournemouth e West Bromwich Albion, i detentori della FA Cup, che domenica affronteranno il Manchester City nella gara valida per la finale della Football League Cup, non sempre riescono a essere continui nel rendimento e, in fase difensiva, possono essere perforati.

Spesso in campo con un 4-2-3-1, infatti, l’Arsenal dispone di tre trequartisti capaci di fornire con regolarità qualità, fosforo, velocità e imprevedibilità, ma che ripiegano in maniera del tutto saltuaria. In questo modo, i due centrocampisti centrali, che dispongono di qualità balistiche e dinamismo, non vengono aiutati con continuità in fase di non possesso e rischiano di non riuscire a proteggere a dovere una retroguardia non impeccabile in merito al senso del gioco e al mantenimento della concentrazione.

Ecco allora che il Milan, qualora riuscisse a mettere in scena due gare caratterizzate da grinta, forma fisica e intelligenza tattica, potrebbe dire la sua e tenere aperto il discorso qualificazione. L’ostacolo rappresentato dai Gunners, che tra l’altro dovrebbero fare a meno dell’infortunato Lacazette, al momento autore di 9 reti e 4 assist in 29 incontri, non è insuperabile.

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