Soffrire senza prendere gol. Si segna, si vince, si cresce

La trasferta in Bulgaria ha offerto diversi interessanti spunti. Principalmente si torna consapevoli. Consapevoli delle proprie potenzialità ma sopratutto consapevoli e capaci anche di soffrire.

Lo 0-3 dà la dimensione del cinismo e di una ritrovata vena realizzativa in Europa. Ma ad un occhio distratto potrebbero sfuggire le modalità con le quali si è arrivati a tale risultato. I singoli momenti in cui sono arrivati i gol, erano esattamente i momenti in cui è stato opportuno e chirurgico colpire. Lucidi nel capire come e quando far male all’avversario. Non un dettaglio da poco.

Ci si è comportati da squadra navigata, modus operandi che apparteneva al Milan di epoche vincenti, non scontato quindi vedere tali caratteristiche in un Diavolo in costruzione e finalmente anche in evoluzione.

Miglioramento importante anche nella gestione e lettura della partita stessa. Cambi azzeccati ed efficaci, di nuovo, come contro la Spal in campionato lo scorso sabato. Corretto non fare turnover dal primo minuto, perché era fondamentale l’andata di questi sedicesimi, visti gli impegni serrati e duri delle prossime settimane.

Buone notizie in serie. Con l’umiltà di chi sa di non aver ancora raggiunto nulla. Questa l’impronta del lavoro di Rino.

Twitter: @fabryvilla84

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