“L’Arsenal è più forte”. Il mantra di Gattuso per esorcizzare il fattore Europa

Nella conferenza stampa pre Milan-Arsenal delle 15 di oggi a Milanello Gennaro Gattuso, accompagnato da Giacomo Bonaventura, ha trattano molti temi. Iniziando ovviamente con le condoglianze nei confronti di Davide Astori, scomparso domenica scorsa, del quale ha speso parole meravigliose: Deve essere preso come esempio da tutti i giovani. Da domenica mancherà un grandissimo uomo.

Tornando poi ai temi di campo che riguardano più strettamente i rossoneri, il tecnico milanista ha espresso tutto il suo timore nei confronti dell’Arsenal, squadra in  evidente difficoltà in questo periodo, ma comunque dotata di un elevato tasso tecnico: Affrontiamo squadra che in grandissima difficoltà, ma è una squadra di grandi campioni. Dobbiamo avere rispetto. “Oggi possiamo metterli in difficoltà a chiacchiere, poi domani dobbiamo metterlo in pratica sul campo. A livello mentale, tecnico e tattico siamo migliorati molto. Domani affrontiamo una squadra sulla carta in difficoltà, ma che è più forte di noi. Dunque Gattuso non smette di elogiare i suoi ragazzi per l’ottimo progresso messo in mostra nelle ultime uscite, ma continua a predicare umiltà. Insomma, piedi per terra.

L’allenatore calabrese, rispondendo alle domande dei giornalisti, in vista di un match così importante e così blasonato dal punto di vista internazionale, non ha potuto fare altro che paragonare questa gara con le sue esperienze europee, ricordando che il Milan è da parecchio tempo che non si trova protagonista in questo genere di incontri, sottolineandone però anche la delicatezza, soprattutto in considerazione dell’età media della sua squadra: “E’ da tanto che non giochiamo in Europa con 70mila spettatori allo stadio. Ma non dobbiamo avere paura di questo pubblico, dobbiamo pensare che sono tutti dalla nostra parte, perché sarà così. Un consiglio per affrontare questa partita? Viverla, viverla, viverla, con grande gioia. Bisogna essere contenti di giocare una partita così. Questa è una partita che tanti dei miei giocatori sognavano”.

Oltre a questo, l’altro paragone azzardato dalla stampa è stato quello tra lui e Arsene Wenger. Come sempre Rino ha utilizzato la modestia che lo contraddistingue evitando qualsiasi tipo di confronto: Non è sfida Gattuso-Wenger, non c’è paragone. Lui allena da 30 anni, io alleno i pulcini. La mia strada è ancora lunga, ho appena cominciato. C’è grandissimo rispetto. Domani mi limiterò a salutarlo e a mettermi nel mio angolino”.

Infine ha parlato del recupero di Andrea Conti. Il terzino rossonero pare stare decisamente meglio, ma il tecnico e lo staff non vorrebbero ancora rischiarlo con la Primavera, soprattutto a causa delle condizioni del campo di Solbiate, non ancora in condizione: “Devo parlarne con lui, oggi abbiamo una riunione con lui e i dottori. Non dobbiamo rischiare nulla, quando si viene da quell’infortunio è facile avere degli alti e bassi, dobbiamo essere molto cauti. L’ho provato sulla mia pelle. Non dobbiamo commettere nessun errore, prima di compromettere tutto.

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