Milan, contro Sassuolo e Torino alcune mosse di Gattuso non hanno convinto: l’analisi

Nelle ultime cinque giornate di campionato, il Milan, che al momento occupa il sesto posto, ha raccolto soltanto quattro punti. Mentre le prove offerte contro Juventus, Inter e Napoli, eccezion fatta per le occasioni concesse a Icardi, sono state nel complesso soddisfacenti, diverso è il discorso relativo agli incontri pareggiati contro Sassuolo e Torino. In queste ultime due occasioni, infatti, i rossoneri non sono risultati concreti, non hanno svolto a dovere le due fasi e, in alcuni momenti del match, si sono allungati un po’ troppo, tanto da avere concesso spazi agli avversari.

In merito, per quanto riguarda le gare contro i neroverdi e i granata, è finito sul banco degli imputati anche Rino Gattuso. I cambi e le mosse del tecnico originario di Corigliano Calabro, che ha comunque avuto il merito di rigenerare una rosa in difficoltà sotto ogni aspetto, di creare un gruppo solido e di ben preparare la squadra dal punto di vista atletico, non hanno infatti convinto.

Contro gli emiliani, anziché pazientare e cercare di rinforzare il centrocampo, Ringhio è passato alla difesa a tre già a inizio ripresa. Quest’ultima mossa, nella fattispecie, ha sbilanciato la squadra, che, pur disponendo di un attaccante in più, non è andata oltre l’uno a uno. Ieri sera, vista anche la serata no di Kessié, Locatelli andava forse inserito al posto di Suso, con il conseguente spostamento di Bonaventura nel tridente. Contro i piemontesi, non ha convinto nemmeno il mancato utilizzo di Cutrone, che, nell’annata in corso, è il miglior marcatore del Diavolo. In ogni caso, a oggi, l’operato di Gattuso rimane più che positivo. Il tutto in attesa delle prossime tre gare, che dovranno permettere al Milan di consolidare la zona Europa League.

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