I dolori e i problemi del giovane Milan: anche la società ha le sue colpe

Dopo la batosta è molto più facile sputare sentenze e tracciare bilanci in questo caso. Ma tralasciando la disfatta dell’Olimpico la stagione del Milan rischia di essere ancora di più un totale fallimento. Arrivare sesti sarebbe il minimo sindacabile, un 5.5 strappato nell’ultima interrogazione estiva prima della fine della scuola. Per il Milan, per questo Milan che in estate ha speso più di 230 milioni non raggiungere nemmeno l’Europa League equivarrebbe a quasi una retrocessione per una squadra medio piccola. I fasti e le cose formali ridondanti sono solo un bel ricordo. L’obiettivo minimo quarto posto è stato abbandonato da tempo e ora i due scontri diretti rimanenti contro Atalanta e Fiorentina diranno molto sul prossimo Diavolo che sarà.

La rosa ha molte lacune, non ha alternative all’altezza e manca di un attaccante da almeno 15-20 gol, un centravanti da Milan. Di questo dovrà risponderne Mirabelli che si è giocato il bonus delle casse quasi senza fine e l’anno prossimo dovrà essere bravo ad agire di talento più che di portafoglio. Sempre che la proprietà non decida di proseguire con lui. Proprietà che non è immune da colpe e responsabilità, perchè l’incertezza che aleggia a Milanello circa la consistenza economica di Yonghong Li è ancora presente e perchè i ricavi che dovevano arrivare dalla Cina non si sono visti. E di questo dovrà risponderne Fassone. I dubbi restano, così come il debito con Elliot. La sensazione è che si navighi a vista, aspettando chissà quale svolta.

Per tornare ai vertici sportivi bisogna prima tornare ad avere un’identità societaria chiara, forte e con un progetto serio a lungo termine, che significa anche presentarsi ai microfoni dopo una sconfitta come quella di ieri e metterci la faccia, senza abbandonare da solo Gattuso, in balia di critiche e polemiche. Il lavoro da fare è tanto, un mea culpa anche dai vertici non stonerebbe vista l’annata tormentata. E in questo caso, le papere del giovane Gigio non c’entrano niente.

Impostazioni privacy