Dal Rennes a Milanello: Bakayoko, forza e centimetri alla corte di Gattuso. Il profilo

Ora è fatta. Gattuso ha il suo centrocampista di cui tanto aveva bisogno. Tiémoué Bakayoko è un giocatore del Milan. Ieri all’ora di pranzo l’accelerata decisiva, in serata lo sbarco a Milano e la cena al ristorante PanEVO e stamattina visite mediche e firma sul contratto. Il calciatore francese, originario della Costa d’Avorio, arriva dal Chelsea in prestito con diritto di riscatto fissato a 40 milioni per le prossime quattro stagioni. Una formula accettata dalla società di Abramovich, organizzata dai dirigenti rossoneri per eludere le rigide regole del Fair Play finanziario.

Acquisto di prospettiva

Bakayoko è giovanissimo, ha infatti 23 anni e può ricoprire più di un ruolo. Può essere schierato a centrocampo nel 4-3-3 che tanto piace a Gattuso insieme a Kessié e a Lucas Biglia e prenderebbe il posto di Bonaventura. Il numero 5 marchigiano potrebbe così alternarsi con Calhanoglu nel ruolo di attaccante esterno. Altra possibilità per un Milan a trazione offensiva è quella del 4-2-3-1. Il centrocampista ex Chelsea verrebbe sistemato con Biglia davanti alla difesa, sulla trequarti il trio Bonaventura-CalhanogluSuso e davanti il Pipita Higuain. Era difficile, forse impossibile, ma l’addio al sogno Milinkovic-Savic è oramai una certezza, come anche aveva fatto capire Leonardo durante la conferenza stampa di presentazione di Paolo Maldini. I tifosi rossoneri dovranno mettersi il cuore in pace: troppo alte le richieste di Lotito (almeno 120 milioni) e soprattutto una formula, quella del prestito con obbligo di riscatto, che il vulcanico presidente biancoceleste non avrebbe mai e poi mai accettato.

Bakayoko ai tempi del Rennes

Inizio carriera e l’arrivo al Rennes

Nato a Parigi il 17 agosto 1994, Bakayoko inizia a giocare a calcio con l’arrivo del nuovo millennio. Nell’ottobre 2000 è l’Olympique de Paris XVe a tesserarlo. Con il club locale della capitale francese rimane per quattro anni, poi all’età di 14 viene ingaggiato dal CA Paris, squadra con sede nella provincia parigina. In seguito, tocca al Mountrouge Football Club acquistare il centrocampista franco-ivoriano ed è proprio qui che arriva la consacrazione. Dopo non aver passato un provino per entrare nell’accademia nazionale francese, Bakayoko viene selezionato e ingaggiato da alcuni osservatori del Rennes nell’estate del 2008. Dopo cinque anni da professionista, l’esordio nella CFA 2 (la quinta divisione francese) con la seconda squadra: 15 incontri disputati a buoni livelli, ma anche una lesione al menisco che mette fine in anticipo alla sua stagione. Nell’anno successivo, il 2013, Philippe Montanier subentra a Frédéric Antonetti come allenatore del club e decide di lanciare i giovani calciatori, tra cui Bakayoko. Così il 14 agosto ecco l’esordio in Ligue 1. Poco più di due mesi dopo il primo gol in carriera nella larga vittoria contro il Tolosa per 5-0. A novembre, la firma sul primo contratto da professionista che lo lega per tre anni alla formazione francese.

Con la maglia del Monaco

Le parentesi Monaco e Chelsea

Se con il Rennes ha dato avvio alla sua carriera, con il Monaco è arrivata la consacrazione definitiva. Il Club del Principato lo acquista per otto milioni e il calciatore firma un quinquennale. L’inizio non è però dei più esaltanti: solo otto partite giocate e una da titolare. Piano piano però Bakayoko riesce a trovare spazio e diventa una certezza: il 1 ottobre 2014 arriva anche l’esordio nella fase a gironi di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo. Con il Monaco rimane fino al 2017, disputando 63 partite e realizzando tre gol.

Approdato a Londra la scorsa stagione, con il Chelsea di Conte tanti sono i problemi a livello di gioco per squadra e centrocampista. Bakayoko, acquistato dai londinesi per 40 milioni, gioca solo 25 match e segna due gol. All’inizio di questa stagione la musica non cambia: Sarri non crede in lui e nella prima di Premier League sabato scorso contro l’Huddersfield lo lascia in tribuna. Da oggi inizia la nuova avventura in rossonero, per rilanciare la sua carriera caratterizzata finora da alti e bassi.

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