Kessié a Milan TV: “Non sento la pressione, su Caldara e Bakayoko…”

Franck Kessié, prima della gara contro l’Atalanta, ha parlato a Milan TV: “Quando sei bambino non hai nessun problema, la Stela Adjamé era la squadra della mia città. Il mister mi ha fatto provare, ho fatto anche portiere difensore e attaccante. Quando sono arrivato in Italia, in aeroporto a gennaio, faceva freddo, ho detto al mio procuratore che non ce la facevo e volevo tornare indietro. Mi allenavo con due paia di guanti e le scarpe più strette ed era difficile”.

Sul Cesena: “Mister Drago è stato molto per me, mi ha dato tutto. Mi ha buttato tra i professionisti e non mi ha mai tolto, lo ringrazio ancora. Mi ha schierato a centrocampo, in due settimane di allenamento, mi ha spostato in mezzo perché in nazionale facevo il centrale, ma mi vedeva meglio così”.

Sul suo idolo, Marcel Desailly: “Era un grandissimo calciatore, non sono nemmeno vicino a lui ma mi piacerebbe raggiungere quei livelli”.

Sulla pressione: “Il calcio è un gioco, non sento la pressione. Bisogna scendere in campo positivi, con lo stadio pieno, così trovo la motivazione. Cerco di fare assist per gli attaccanti, ma, se devo segnare, lo faccio”.

Sulla volta in cui fece due partite in un giorno: “Ancora ero in Africa. Al mattino scesi in campo con l’Under 17 e poche ore dopo con la selezione più grande”.

Sulle insidie dell’Europa League: “È un torneo così, giocare in trasferta è difficile contro tutti, come abbiamo visto anche col Dudelange. Abbiamo preso i tre punti e conta quello, volevamo tornare subito a vincere dopo Cagliari”.

Su Caldara: “E’ un bravo ragazzo, lo conoscevo già da anni, anche prima di giocare all’Atalanta. Con il passare del tempo, diventerà sempre più forte”.

Su Bakayoko: “Lo conosco da una vita perché è ivoriano di nascita, è venuto qui e avevamo già parlato un po’. Dopo Monaco e Chelsea, è arrivato al Milan e con un po’ di tempo farà vedere le sue qualità”.

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