PUNTO TATTICO • Cross e gol: il Milan è un film già visto. I problemi sono a centrocampo e Gasperini ne approfitta

A molti, quello andato in scena ieri alle 18.00 a San Siro, è parso un film già visto. Un gioco interessante a tratti, ma con qualche lacuna, tante occasioni per chiudere la partita, per poi, alla fine, rovinare tutto. Il Milan di Gattuso ha steccato di nuovo e non è andato oltre il pari contro l’Atalanta.

IL 4-3-3 DI GATTUSO MICIDIALE SULLE FASCE – A differenza di Cagliari bene l’approccio con la squadra di casa schierata alla perfezione dal suo tecnico, il suo 4-3-3 ha iniziato ha dato i primi frutti dopo pochi secondi quando da una ripartenza di Rodriguez nasce l’assist di Suso per il gol di Higuain. Un’azione iniziata dalla difesa sul fronte sinistro e finalizzata su quello destro con l’assist dello spagnolo. Un altro indizio nel voler ribadire la propensione, a volte esagerata, del Milan ad allargare il gioco.

IL CENTROCAMPO NON GIRA – Dopo un primo tempo dominato dal Milan Giampiero Gasperini inserisce subito Duvan Zapata. Grazie all’attaccante della Nazionale colombiana, abilissimo a giocare di sponda e a favorire gli inserimenti dei compagni, l’Atalanta gioca con un piglio diverso e trova il pareggio con Gomez. Da un’altra azione di fascia nasce il gol di Giacomo Bonaventura, imbeccato ancora una volta da Suso. Un film già visto. Come quello che porterà al pareggio, nei minuti di recupero di Rigoni. Un’altra disattenzione della squadra di Gattuso, che non riesce a gestire il match quando è in vantaggio. Da sottolineare diversi contropiedi sprecati, uno, quello più clamoroso, condotto da Bakayoko. L’ex Chelsea non riesce a concretizzare un attacco che vedeva un 4 vs 2: temporeggiando troppo prima e infine non servendo al momento giusto i suoi compagni. Un’azione che, ancora una volta, mette in evidenza la difficoltà del Milan nel giocare per vie centrali. Tra l’altro, il cambio con cui Bakayoko rileva Bonaventura, nel post-partita è messo sotto inchiesta. Gattuso voleva più muscoli, ma forse proprio per la difficoltà nel trovare un gioco centrale con i centrocampisti protagonisti, paventata più volte dalla sua squadra, un giocatore come Bonaventura non doveva essere tolto dal campo. Delude anche la catena di sinistra, sopratutto nella zona di campo di Calhanoglu, mai incisivo e determinante. L’entrata di Castillejo, poi, non cambia le cose.

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