A Siviglia con il modulo camaleontico e un doppio tabù da sfatare

Domani sera, a Siviglia, il Milan affronta il Betis per un altro importante appuntamento europeo. I rossoneri ci arrivano certamente a testa alta e con una buona dose di autostima, ma anche con molti infortunati, out o in forse sia per la gara in Spagna che per quella con la Juventus (Caldara, Calabria, Biglia, Bonaventura, Higuain).

Anche a fronte delle assenze, mister Gattuso starebbe pensando ad un cambio di modulo: 4-3-3, o 3-5-2, già visto contro il Genoa. In questo secondo caso, davanti alla difesa (Zapata, Musacchio e Rodriguez), dovrebbero esserci Borini, Kessie, Bakayoko, Calhanoglu e Laxalt. In attacco la coppia Suso-Cutrone.

Come si può notare, Gattuso sta sperimentando tante formule diverse, per trovare quella migliore e anche un’eventuale alternativa. La rosa del Milan, però, non è stata costruita per un modulo a due punte, visto che non c’è un vero sostituto a Cutrone e Higuain, e che i due non potrebbero certo reggere per tutta la stagione. Le alternative si chiamano Borini e Castillejo, ma non sono punte pure, in grado di interpretare il ruolo di un bomber.

Ai tifosi, invece, il modulo a due punte piace, specialmente il tradizionale e amato 4-4-2, equilibrato e soprattutto di Ancelottiana memoria.

La sensazione, però, è che Gattuso proverà ancora soluzioni diverse, almeno fin quando la coperta nel reparto d’attacco sarà così corta.

Ma, oltre alla curiosità per il modulo, domani c’è anche un loop negativo da invertire. Il Milan, infatti, arriva alla sfida col Betis con tre successi consecutivi, e non riesce ad inanellarne quattro di fila in tutte le competizioni dallo scorso febbraio.

Nelle competizioni europee, invece, c’è un vero e proprio tabù: non vince due partite di fila in trasferta (esclusi i playoff) da ottobre 2009 (1-2 contro Marsiglia e 2-3 contro il Real Madrid).

Un doppio motivo per fare bene, in attesa del big match di domenica.

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