Da ombra a pedina indispensabile. In un Milan a pezzi, Zapata si prende la scena

Quest’estate, il suo destino sembrava lontano dal Milan. Il trasferimento di Zapata non si è però concretizzato e il centrale si è messo in coda nella gerarchia dei centrali della retroguardia rossonera. Romagnoli, Caldara, Musacchio e poi Zapata. Il colombiano, arrivato al Milan nel 2012, rappresenta un leader silenzioso nello spogliatoio. Probabilmente, quasi nulla di più. Gran lavoratore, esempio per i più giovani, ha sempre mantenuto un’ottima dose di professionalità anche tra le riserve. Prima con Musacchio e Bonucci poi con Caldara, il Milan ha lanciato un segnale molto chiaro al colombiano. La società, infatti, da ormai due anni, valuta il colombiano una riserva tra le più valide. Ma pur sempre e solo una riserva. Emblematica la gara casalinga contro il Napoli dello scorso anno. In coppia con Musacchio, il colombiano ha risposto presente in un match più che delicato. Sicuro e decisivo nella sua essenzialità. Un centrale semplice, molto veloce, indispensabile nel gioco aereo. Ciò che manca al colombiano è probabilmente la costanza e il mantenimento della concentrazione nell’arco dei 90 minuti. Talvolta, infatti, il numero 17 milanista registra degli inspiegabili blackout che macchiano prestazioni più che discrete. Gattuso lo sa, ma “nonostante ciò, resta uno dei centrali migliori al mondo“.

RIECCO IL CAMPO – Risulta ormai nota la situazione difensiva del Milan. Caldara, Musacchio e Romagnoli compongono il terzetto difensivo dell’infermeria milanista. Zapata, inevitabilmente, erediterà le chiavi della retroguardia. Per esperienza, carisma e praticità nel mondo Milan sarà proprio lui il tassello di riferimento. Una ghiotta occasione per tornare protagonista e lanciare un segnale forte a tutta la panchina. Il colombiano ha sempre mixato grande professionalità alle qualità tecniche tipiche di un centrale di ordinarie caratteristiche. Segno che anche dalla panchina risulta possibile rintracciare qualità essenziali per il conseguimento degli obiettivi imposti ad inizio stagione. Sopratutto quando l’infermeria risulta sold-out.

RINNOVO? – Il contratto del centrale difensivo scadrà proprio a giugno, al termine della stagione. Considerando la momentanea emergenza assoluta in difesa, il colombiano avrà l’opportunità di lasciare un segno imponente. E chissà che il coronamento possa essere proprio un rinnovo contrattuale. Oltretutto, allo stesso colombiano sarà richiesta un’iniziale fase di assoluta collaborazione e adattamento. Al momento, infatti, non risulta ancora noto il nome del suo compagno di reparto. Kessie? Simic? Emotivamente una partenza non tra le più rosee.

IMPORTANZA – Da pedina al buio dunque, a unica certezza difensiva. In questo mese, in attesa del rientro di capitan Romagnoli, Gattuso si affiderà a Zapata anche come pedina dall’imponente calibro carismatico. Questo Milan dimezzato, infatti, rimpiange anche leader cardine come Biglia e Musacchio, oltre allo stesso Romagnoli. La breve storia di Zapata concede un grande messaggio. In una rosa, tutte le pedina risultano essenziali. Se non addirittura fondamentali. Gattuso si è sempre reso portavoce di quest’idea, nonostante le sue scelte siano spesso ricadute sui fedelissimi. Nell’ emergenza assoluta, dunque, il Milan punterà anche su chi – ai margini – non hai mai perso di vista il vero obiettivo della compagine milanista.

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