Addio 2018: 5 momenti da cancellare e 5 da ricordare

Il 2018 è stato un anno strano, indecifrabile. Buono a livello di punti, ma imbottito di incubi e figuracce. Insomma probabilmente sufficiente nel complesso. Eppure, forse, metterlo da parte e dimenticarselo è meglio. Di momenti da accartocciare e cestinare ce ne sono. Ma c’è pure qualcosa di piacevole da rispolverare. Abbiamo provato a riassumerne 5 per parte. 

5 MOMENTI DA DIMENTICARE

15.03.2018 ARSENAL-MILAN 3-1

La prima delle due uscite di scena dall’Europa. Evidentemente la più prevedibile, eppure dannattamente amara. Prima il gol della speranza di Calha, poi il buio: il rigore regalato all’Arsenal e il paperone di Gigio. Il Milan è fuori. Col rammarico di non aver praticamente giocato l’andata.

21.04.2018 MILAN-BENEVENTO 0-1

I quattro pareggi consecutivi, la stanchezza fisica e mentale, i fantasmi del gol di Brignoli. I presupposti per farla grossa un’altra volta ci sono tutti. Il match non si sblocca e la beffa è dietro l’angolo. Si materializza alla mezz’ora: Iemmello sentenzia Donnarumma. Poi un’ora non basta a riprenderla. 

09.05.2018 JUVENTUS-MILAN 4-0

Il sogno, la speranza, l’incubo. Per 45 minuti è il Milan peggiore del 2018, il più sovrastato. Il bello è che per i primi 45 resta pure in partita. Poi basta un gol per scomparire dal campo. Donnarumma ci mette del suo: qualunque cosa passi dalle sue parti entra in rete. Ma i suoi avrebbero perso comunque. 

21.10.2018 INTER-MILAN 1-0

Tutto torna. L’ultimo derby il Milan aveva deciso di non giocarlo. Per sua fortuna Icardi all’ultimo minuto si divorò il gol vittoria e Gattuso strappò un punto palesemente immeritato. Quest’anno il copione è lo stesso. L’Inter domina per quasi tutti i 90 minuti. La differenza è che Musacchio e Donnarumma fanno la frittata al ’93 e questa volta Icardi non perdona. 

13.12.2018 OLYMPIACOS-MILAN 3-1

Il punto più basso della seconda parte di 2018. Si può vincere, pareggiare e pure perdere. Basta farlo con meno di due gol di scarto o con due gol di scarto e almeno due gol fatti. Di fronte i greci dell’Olympiakos, non proprio il Barcellona. Insomma è una partita che in teoria serve solo a formalizzare il passaggio del turno. Macché. Un’ora di 0-0, poi succede tutto in venti minuti. Il 2-0, il gelo e il gol di Zapata. Fino al solito rigore spazza-Milan: Fortounis non lo sbaglia. Gattuso è condannato. 

5 MONENTI DA RICORDARE

25.02.2018 ROMA-MILAN 0-2

E’ il culmine della meraviglia del Milan targato 2018. E’ il Diavolo di Gattuso. Attesa e contropiede. Cutrone in qualche modo la butta sempre dentro. Poi Calabria condanna la Roma con un tocco morbidissimo. I due prodotti delle giovanili condottieri di un Milan in clamorosa fiducia, di risultati e prestazioni. 

28.02.2018 LAZIO-MILAN 4-5 (rigori)

Il Milan resta nella Capitale. Dalla Roma alla Lazio. Forti di novanta minuti da urlo. Esausti per quei novanta minuti da urlo. 0-0 ai regolamentari con Kalinic che si divora il gol qualificazione. Poi i rigori. In un periodo in cui va tutto bene la sensazione è positiva: ma sarebbe troppo bello. E invece, per una volta, va tutto come deve andare. Rodriguez e Montolivo falliscono ma Gigio para e Romagnoli conclude l’opera. 

20.05.2018 MILAN-FIORENTINA 5-1

Serve vincere per evitare i preliminari di Europa League, che avevano fatto tanto male a livello fisico ad inizio stagione. Di fronte la Fiorentina, non proprio gli ultimi arrivati. Simeone gela San Siro dopo nemmeno mezz’ora. Ma non è l’ennesima batosta. Il Diavolo si sveglia e incanta. Ne fa 5 e si prende il sesto posto. 

31.08.2018 MILAN-ROMA 2-1

La prima del nuovo Milan a San Siro, la prima del Pipita nella sua nuova casa. E’ un ottimo Milan, peccato che Fazio rovini la festa. Sembra tutto molto triste. Dopo la rimonta subita dal Napoli, niente gioie nemmeno contro la Roma. E invece al ’93 Higuain si inventa una traccia impensabile e Cutrone è di ghiaccio davanti ad Olsen. Putiferio a San Siro. 

04.11.2018 UDINESE-MILAN 0-1

Quattro vittorie nelle ultime cinque di campionato. Scacciati i fantasmi delle sconfitte contro Inter e Betis, il Milan è a Udine per tre punti decisamente fondamentali in ottica quarto posto. Ci vogliono 97 minuti, sei in più che contro il Genoa, per vincere. La decide sempre lo stesso: Alessio Romagnoli. L’ultima azione resterà la più lunga di tutto il 2018 nella testa dei rossoneri. 


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