Un dicembre così non lo si vedeva da tempo. Quanti impegni e quanto pesano

Venti giorni, sei partite, cinque di campionato, una di Europa League. Un incontro ogni tre giorni circa, con una rosa ridotta all’osso, che da oggi a fine anno recupererà forse solo Capitan Romagnoli. La sfida col Toro questa sera naturalmente è molto importante, ma il medio periodo che abbiamo di fronte lo è nel complesso ancora di più.

Sono anni che il popolo rossonero attende di poter vivere settimane così decisive. Decisive sopratutto per poter finalmente giocare un girone di ritorno senza dover imbastire rimonte impossibili, o rincorse pindariche. La vittoria più grande di Rino sarebbe proprio questa. Far fare al Diavolo un passo avanti nel percorso di crescita. Prima di centrare l’obiettivo quarto posto, c’è la costruzione della consapevolezza di poterlo raggiungere per davvero. In mezzo c’è l’Olympiacos ad Atene, dove non potremo andare in gita. Nessuna trasferta europea è banale o semplice da preparare.

Un fine 2018 dunque fitto, senza match di cartello perché le big le abbiamo già incrociate tutte, mentre le nostre competitor ancora no. Ma non per questo la strada è spianata, anzi. Un primo mattone portante va messo tra poche ore, assieme ai 60 mila spettatori previsti. Un passo alla volta.

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