Pipita va, Piatek arriva (forse). Tra una strategia e l’altra, l’unica certezza è la solitudine di Rino

A lenti quanto inesorabili passettini Gonzalo Higuain si sta pian piano avvicinando ai Blues da Sarri. Una sconfitta per il Milan, per il modo in cui ha gestito e sta gestendo questo passaggio. Per il giocatore, che ostaggio di sé stesso ha giocato più spesso contro il suo passato che per il Milan. Un pensiero in più per la Juve perché potrebbe restare formalmente proprietaria del suo cartellino per altri 18 mesi, senza certezza di una cessione definitiva. Mentre è una speranza per il Chelsea di trovare nel Pipita l’attaccante ideale per assicurarsi un posto Champions per la prossima stagione, stanti le difficoltà e i numeri negativi di Morata e Giroud.

A Leonardo in primis è toccato il non facile compito di individuare un sostituto. Diversi i requisiti necessari; credibile come 9 titolare, pronto da subito alla Serie A, con un ingaggio non da top player, giovane e da poter acquisire con pagamento dilazionato o al limite con diritto di riscatto. L’unica alternativa risponde senza dubbio al nome di Krzysztof Piątek.

Una trattativa entrata nel vivo già in settimana, nei giorni precedenti alla finale di Jeddah, e che nella giornata di oggi ha visto concretizzarsi l’incontro tra Perinetti, l’agente della punta polacca e lo stesso Leonardo in centro a Milano.

A lato di questo valzer delle punte che potrebbe portare al Grifone uno tra Pjaca e Kean, un numero indefinito di voci su visioni differenti sui temi di mercato di Casa Milan. Una sorta di 2 VS 2 tra Gazidis e Moncada da una parte e Maldini e Leo dall’altra. Al solito farcito da indiscrezioni e nomi di obiettivi più o meno inventati, tra cui l’ultimo pare essere Ozil.

Purtroppo nonostante l’organigramma dirigenziale ora sia altamente rispettabile, così come la proprietà, permane quella sensazione di subire il tiro al piccione da parte dei media, un po’ come succedeva col Milan cinese di Fassone e Mirabelli. Uscire da questo turbine di shitstorm si sta rivelando molto più complicato del previsto. Alcuni approcci superficiali, come quelli avuti nella mala gestione del caso Higuain, certamente non aiutano, anzi. Ed in tutto questo resta un uomo solo al comando: Gennaro Ivan Gattuso, troppe volte solo a gestire la barca nel mare in tempesta. Siamo sicuri che un altro allenatore avrebbe accettato questi cambi di rotta societari improvvisi?

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