Per un Baka che sale, c’è un Kessie che scende. È possibile valorizzare entrambi?

La finestra di mercato invernale non ha regalato botti in quelli che una volta erano definiti ‘i giorni del condor’, ma ha lasciato in eredità un’onda lunga di trattative che per qualche giocatore, verrà protratta fino alla prossima estate, momento in cui verranno definite operazioni impostate già in queste settimane.

Si sta parlando insistentemente di Saint-Maximin del Nizza e ormai non è più un segreto perché anche il giocatore è uscito allo scoperto e anche, se non sopratutto, di un’accelerata del Milan sul riscatto di Bakayoko. Tiemoué dopo un inizio stentato si è letteralmente preso il centrocampo rossonero. Nel momento del bisogno ha sempre più alzato l’asticella, fino a diventare in sostanza il padrone della mediana.

La sua fisicità ora è imprescindibile. La capacità di coprire diversi metri in poche falcate e di imporsi nel gioco aereo sulle palle lunghe, hanno cambiato il modo di stare in campo di tutto la squadra. Chili e centimetri mancavano nell’undici titolare prima dell’avvento di Baka e come ormai abbiamo imparato, nel calcio moderno hanno un’incidenza da non sottostimare.

Purtroppo allo stesso tempo si sta registrando un calo per l’altro colosso, ovvero Kessié. L’ivoriano spesso nella seconda metà dei secondi tempi va letteralmente in riserva. Corre per due difensivamente ininterrottamente da una stagione e mezza, è fisiologico che a un certo punto della partita perda lucidità. La condizione non ottimale di Suso non aiuta Frank, perché se lo spagnolo non martella il terzino avversario, sarà il terzino avversario a costringere Kessié al doppio lavoro, coprire l’esterno e scalare alla bisogna in zona centrale. Se a questo aggiungiamo gli strappi offensivi, ecco che casca l’asino.

Lo step tattico successivo lo avremo quando non sfiancheremo più un singolo per far reggere l’urto all’intera squadra. Compito duro per Rino e che richiederà scelte complesse in estate.

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