20 anni di Juve-Milan: tra gioie e dolori. Manchester l’apice

Juve-Milan sarà sempre Juve-Milan. Nonostante l’attuale netta superiorità dei bianconeri, per i milanisti è la partita più sentita dopo il derby. Juve-Milan non è mai stata una partita banale, ha sempre assegnato qualcosa di importante. Juve-Milan è storia e prestigio: l’italiana più scudettata e l’italiana più titolata in ambito internazionale.

Juve-Milan ci ha regalato certi ricordi che porteremo per sempre dentro. Ha quasi sempre scandito l’inizio e la fine della stagione: il Trofeo Berlusconi ad agosto, la Scala del Calcio e l’attesa per vedere all’opera i nuovi arrivati e la sfida scudetto (o finale di Coppa che sia) prima della conclusione. Manchester e lo sguardo glaciale di Sheva è stato l’apice: difficile chiedere di più. E poi? La mano nella mano di Boban e Weah, il pallonetto incrociato (ancora) di Sheva, la perla di Di Vaio, la rovesciata di Del Piero per Trezeguet, l’infortunio di Buffon nel “Berlusconi” e il seguente risarcimento con Abbiati.

Storie di campioni e dei loro percorsi inversi: Inzaghi, Pirlo, Bonucci e Higuain. Di allenatori rinnegati dall’uno, riscoperti vincenti dall’altra parte (Ancelotti e Allegri). Il (no) gol di Muntari e quello di Locatelli (ultima vittoria rossonera), le sette batoste allo Stadium e l’ultima cocente sconfitta in finale di Coppa Italia.

Ad maiora rossoneri, ma attenta cara Juve, che prima o poi torneremo.   

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