Bakayoko e Lucas Leiva: ammende a targhe alterne. Perché?

I tifosi rossoneri ricorderanno la data di oggi come un’esibizione nazionale di retorica. Con il patteggiamento della società Milan e la conseguente firma del procuratore FIGC Giuseppe Pecoraro, si chiude il procedimento che ha visto coinvolti Kessiè e Bakayoko, per l’ormai arcinota vicenda della maglia laziale esibita sono la Curva Sud Milano lo scorso sabato a fine gara.

86.000 euro di ammenda totali, suddivisi 33.000 a calciatore e 20.000 al club, queste le cifre che apprendiamo dal comunicato ANSA. Dalla stessa agenzia trapela anche che non vi sarà alcuna intenzione di aprire indagini sui cori espressamente razzisti, rivolti allo stesso Bakayoko durante Lazio-Udinese di mercoledì sera.

Solita retorica a targhe alterne. Dopo aver chiuso San Siro a seguito dei BUU diretti a Koulibaly dai tifosi dell’Inter e non aver di fatto punito lo stesso atteggiamento da parte di alcuni tifosi del Cagliari alla Sardegna Arena, dove nell’occasione finì sotto ululati Moise Kean, ci ritroviamo oggi di nuovo a commentare la singolare price list delle multe distribuite dalla federazione italiana; prendendo in esame Milan-Lazio del 12 aprile, sappiamo che il gesto-che resta deprecabile- dei due mediani di colore del Diavolo, equivale a 86.000 euro di ammenda. Mentre sappiamo che colpire alle spalle un avversario a partita conclusa (vedi Luis Felipe e Patric), porta solo 10.000 € di multa. Stessa cifra per un insulto rivolto da un giocatore verso un dirigente disabile della squadra opponente (autore Lucas Leiva per chi se lo fosse perso).

Al di là di ogni polemica, resta viva la curiosità di sapere cosa spinga i vari Giorgetti, Capezzone, Gravina e Pecoraro a cavalcare un evento piuttosto che un altro e come vivano l’ambiente Lazio Caicedo, Lukaku, Wallace e Bastos.

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