Di rimpianti si può anche morire

Il derby dello scorso 17 marzo, evidentemente, non ha insegnato nulla al Milan. La stra-cittadina meneghina, malamente persa dalla banda Gattuso, era un’occasione d’oro. Vincendo, quella sera, Piatek e compagni avrebbero potuto aumentare a 4 lunghezze il vantaggio sull’Inter, mantenendo il terzo posto. Ma, anche e soprattutto, avrebbero posto rispettivamente 6 e 7 punti da Lazio e Roma, appena fuori dalla zona Champions. L’opportunità regalata dalla notte di San Siro, invece, evaporò con il 3-2 che consentì ai nerazzurri di ritrovare la terza piazza.

Incipit

Una colossale chance cestinata a cui, nelle settimane successive, ne hanno fatto seguito diverse altre. A partire da 7 giorni dopo, quando il ko interno proprio dell’Inter con la Lazio non veniva sfruttato dal Milan, battuto a Genova dalla Samp, per riprendersi il gradino più basso del podio. Potremmo continuare per molto, passando per i pareggi con Udinese e, ieri, Parma.

Nel mirino

Chiaro che, ad oggi, l’obiettivo – anche qualora l’Atalanta battesse il Napoli a domicilio domani sera – sarebbe raggiunto. Il Milan, nonostante una lista infinita di possibilità d’allungo sprecate, è ancora lì, attaccato con unghie e denti al quarto posto.

Rimpianti

Ma, altrettanto vero, è che il rischio di rimpiangere questi numerosi punti persi nel momento clou a fine stagione fa rabbrividire una tifoseria da Champions e che la Champions la merita (ieri oltre 4mila a Parma). I black-out, evidentemente mentali, adesso devono cessare: c’è un quarto posto da centrare e, adesso, è il momento di sferrare l’attacco decisivo…

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