Milan-Lazio non finisce più: cori razziali contro Bakayoko. La Procura Federale studia il caso

Chi pensava sarebbero bastate le scuse sui social dei coinvolti e la convocazione dei due rossoneri da parte della dirigenza, probabilmente si sbagliava. Milan-Lazio si sta rivelando una vera e propria telenovela che si è arricchita negativamente nella giornata di ieri con la diffusione di un video ripreso tra i tifosi della Curva Nord laziale. Diversi sostenitori della Lazio, si apprende dalle immagini, hanno intonato a gran voce cori di stampo razziale contro Bakayoko. Questo episodio non è stato preso in considerazione dagli ispettori della Federazione presenti all’Olimpico, ma il video è diventato subito virale sui vari social network.

TENSIONE – Milan e Lazio si incontreranno nuovamente a San Siro il giorno 24 aprile, in occasione della semifinale di ritorno della Coppa Italia. Resta da capire cosa succederà in seguito agli episodi avvenuti in questi giorni, ultimo ma non meno importante il coro riservato proprio a Bakayoko, protagonista dello spiacevole episodio con Kessie nell’immediato post partita. Come ricorda l’edizione odierna del Corriere della Sera, servirà una prova di maturità da parte di entrambe le tifoserie, con l’unico intento di evitare di distogliere l’attenzione dal calcio giocato, ancora una volta.

PROVVEDIMENTI? – A questo punto, però, considerando la gravità del gesto commesso dalla tifoseria presente in occasione della gara tra Lazio e Udinese, il Procuratore Federale Pecoraro potrebbe optare per l’apertura di una nuova inchiesta. Va ricordato, però, che per essere punibile, il coro deve essere comunque percepito da tutto l’impianto che ospita la sfida. Nelle scorse ore, in aggiunta, è apparsa anche la foto di una maglia rossonera infilata in una croce, sempre in curva Nord. Episodi che non appartengono al calcio giocato stanno rendendo infinita la gara tra Milan e Lazio, che sul campo si è conclusa da ormai una settimana. Inchieste, razzismo, mancanze di rispetto: questo non è calcio.

Impostazioni privacy