Filippo Galli: “Leo e Rino, senza sintonia giusto separarsi. I giovani…”

L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha pubblicato una lunga intervista a Filippo Galli, ex giocatore e responsabile del settore giovanile del Milan, il quale ha commentato gli adii di Leonardo e Gattuso: “E’ stata una decisione ragionata, ma non c’era accordo rispetto ai progetti del club. La società è nelle condizioni di dover fare determinate scelte, rispetto al mercato e all’idea di potenziamento della squadra che pare non siano in accordo con quelle dell’allenatore. Credo sia una scelta ragionata, hanno preferito separarsi piuttosto che forzare una situazione che potrebbe non favorire il prosieguo del lavoro. L’addio di Gattuso non me le aspettavo, perché pensavo si trovasse una soluzione che potesse mettere d’accordo tutti. Però credo sia corretto da entrambe le parti in gioco prendere una decisione del genere, se non si è d’accordo rispetto ai programmi e i progetti, è giusto che ci si separi“.

Galli prosegue: “Capisco l’interpretazione dei tifosi, sono milanista da sempre, si è fuori dalla Champions da tanti anni e vorrei sempre un Milan tra le prime, ma oggi il calcio deve diventare sostenibile. Non si può pensare sempre che ci sia una proprietà o un fondo che vada a ripianare le perdite di gestione. Sarà impopolare ma è giusto stare attenti alla sostenibilità di un club, e attraverso questa si vada a ottenere risultati sportivi importanti. Dispiace perché vorrà dire che il Milan dovrà fare ancora più fatica, ma il calcio deve essere questo. Sono milanista e mi piacerebbe che arrivassero campioni che possano fare la differenza subito, ma a me piace lavorare coi giovani e credo sia bello portarli in prima squadra. Il senso d’appartenenza diventa più forte, però i soli giovani non bastano. Credo ci voglia un mix tra giovani e campioni affermati, bisogna andare a prendere giovani che hanno già esperienza. Costeranno meno dei fuoriclasse, dei Ronaldo o Messi, di giocatori già affemati con anni di successi e campionati di alto livello, ma avranno un determinato costo. D’altronde non si può andare a pensare di pescare dal settore giovanile, considerando anche quanto successo quest’anno. Giampaolo, De Zerbi o Andreazzoli lavorano bene con i giovani, credo che siano allenatori giusti per il Milan

La conclusione è sulla retrocessione della Primavera: “Non era una squadra da retrocessione. Mi è dispiaciuto molto per i ragazzi, dal punto di vista sportivo è un dramma, poteva essere evitato, ma quando cominciano a non arrivare risultati e non c’è coesione all’interno, può succedere che tutto diventa più difficile. Quando non sei abitato a certe situazioni la gestione diventa difficile, dispiace per tutti i ragazzi, è un peccato“.

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