Milan, finalmente Suso! Dubbi di una giornata di mezza primavera: tenerlo o venderlo?

Finalmente Suso! Quanto è mancato lo spagnolo. Da gennaio a inizio maggio, giorno della gara contro il Bologna, è stato lontano parente di quello apprezzato a inizio stagione e nei migliori momenti in rossonero. Due lunedì fa il gol pesantissimo alla squadra di Mihajlovic che ha scacciato la crisi, sabato 11 maggio l’assist perfetto di Firenze per la testa di Calhanoglu e questa domenica la punizione capolavoro che ha chiuso i conti contro un vivace Frosinone. Un gol, quest’ultimo, molto simile a quello messo a segno contro il Cagliari a San Siro la scorsa stagione.

Il gol di Suso contro il Cagliari la scorsa stagione

Il concetto oramai è chiaro: lo spagnolo è imprescindibile per il gioco del Milan. Quando lui è in forma la squadra gira, quando non lo è rischia pareggio e sconfitta. Contro il Frosinone lo si è visto: la palla pennellata per la testa di Borini che non trova incredibilmente la porta, il cross da cui nasce il gol ‘sporco’ di Piatek, la punizione del 2-0 sotto la traversa. Tutte perle nate, eccetto la rete, con il piede destro: non quello naturale del numero 8. Quindi, chi lo criticava perché autore dello stesso movimento a rientrare e a crossare col sinistro, divenuto a tratti ‘intendibile’ dalle difese avversarie, deve ora ricredersi. A difendere lo spagnolo è stato anche Gattuso, che nella conferenza stampa post partita polemico ha detto ai giornalisti: “Dieci assist in campionato erano da anni che non si vedevano nella stessa stagione al Milan. È un giocatore molto importante per noi. Due settimane fa volevate tutti vederlo fuori, voi giornalisti. Oggi lo elogiate, siete fantastici“.

Dopo il dubbio sul riscatto o no di Calhanoglu, è giusto ora porsi anche quest’altro interrogativo: vendere un giocatore che quest’anno ha realizzato 8 gol e 9 assist tra Serie A ed Europa League o tenerlo anche per la prossima stagione? Nel corso di questi anni Suso ha dimostrato di essere un ottimo giocatore quando è in forma, ma troppo spesso discontinuo. Di lui non si può dire che è quel fuoriclasse in grado di cambiare da solo le partite. È anche giusto dire, però, che oltre a lui i suoi compagni sono stati troppo poco alla sua altezza: Calhanoglu e Castillejo spesso più discontinui dello spagnolo, Borini un giocatore ‘operaio’ ma non con la stessa classe dello spagnolo. Quindi che fare? Con la crescita nelle ultime partite della stagione il prezzo di Suso sarà sicuramente lievitato e potrebbe rappresentare un buon tesoretto per puntare all’acquisto di qualche altro buon giocatore. Specie se i rossoneri non arrivassero in Champions, con il risultato che nelle casse rossonere, in caso di accesso nell’Europa ‘minore’, non arriverebbero i famosi 50 milioni della qualificazione. E dall’Inghilterra c’è un certo Gerard Deulofeu che continua a mandare messaggi d’amore ai rossoneri dopo l’esperienza a Milano tra gennaio e giugno 2017. È anche giusto dire, però, che i numeri di Suso sono alla fine buoni: 29 gol e 36 assist (includendo anche i tempi del Genoa), in 154 partite fra Serie A, Coppa Italia ed Europa League. I corteggiatori non mancano. Ora palla alla Società. La sensazione è che l’ingresso in Champions o no potrebbe dire molto in vista del mercato estivo.

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