Sensi, a quelle cifre nessun rimpianto

Stefano Sensi da ieri sera sembra essere a tutti gli effetti un nuovo giocatore dell’Inter. Dopo settimane, addirittura mesi, di corteggiamento da parte del Milan, i nerazzurri sembrano aver trovato l’accordo definitivo e chiuso l’affare per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 30 milioni di euro, divisi in 5 milioni di prestito oneroso e circa 25 di diritto di riscatto da esercitare nella prossima estate. Un blitz decisivo effettuato dalla dirigenza nerazzurra che, dopo essersi inserita prepotentemente nell’affare nei gironi scorsi, sembra aver trovato l’accordo definitivo con il Sassuolo e l’entourage del giocatore. Milan quindi beffato, o almeno così sembra. Già, così sembra, perché nelle ultime ore non c’è stata alcun’asta per il centrocampista azzurro, ma il club di Via Aldo Rossi sembrava essersi tirato definitivamente fuori dalla trattativa. I motivi sono tanti e, senza voler sembrare come la volpe che non arriva all’uva, cercherò di spiegarveli.

Il primo motivo è senza ombra di dubbio economico. Maldini e Boban, sanno benissimo che in questo preciso contesto storico il Milan non può partecipare ad aste sul mercato, ma soprattutto non può permettersi di sperperare denari a destra e a manca, come fatto nelle ultime due estati. O almeno non può farlo per presunte scommesse. Sensi è senza ombra di dubbio un calciatore interessante, molto dotato tecnicamente, con una spiccata intelligenza tattica e molto versatile, potendo agire sia davanti alla difesa che in posizione un po’ più defilata, praticamente da mezzala. Arriva, però, da qualche buona prestazione in Nazionale maggiore e da appena una stagione buona in Serie A, stagione in cui, però, non è nemmeno stato un titolare fisso nello scacchiere di Mister De Zerbi. Ragion per cui, sembrano eccessive le cifre dell’operazione, soprattutto per chi come il Milan deve fare i conti con bilanci e conti da far quadrare. Per carità, Sensi è un calciatore che ha tutte le carte in regola per affermarsi anche in una grande squadra e consacrarsi come uno dei migliori centrocampisti italiani, ma forse per la dirigenza rossonera il gioco non valeva la candela.

Un altro motivo è strettamente tecnico e di opportunità. Come l’affare Krunic insegna, il Milan di Maldini e Boban non ama fare le cose sotto i riflettori e dimostra che agisce nell’ombra. Sensi, come lo stesso Veretout che al momento sembra essere più vicino alla Roma, sono due profili che sicuramente piacevano al Milan, ma su cui probabilmente non c’è mai stato un interesse cieco e totale. Il blitz di due giorni fa a Madrid fa capire che difficilmente giornalisti e addetti ai lavori conosceranno le manovre del Milan in questa torrida estate di mercato. E, probabilmente, prima che qualcuno lo venisse a sapere, i rossoneri avevano già virato su altri obiettivi per la metà campo, prima ancora dell’inserimento dell’Inter per Sensi. Vedremo con quali profili Maldini e Boban decideranno di rinforzare il centrocampo del Diavolo, ma non possiamo far altro che fidarci. C’è bisogno di gente che faccia fare davvero il salto di qualità, ma soprattutto di non sbagliare un colpo e non spendere cifre importanti per giocatori che poi non si riveleranno fondamentali. Così come sarà importante fare le scelte giuste in chiave di cessioni e, a questo proposito, bisognerà non svendere, esattamente come fanno altre società, i propri gioielli. Ogni riferimento alla valutazione di Cutrone è puramente casuale.

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